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Tortolì. Istituto Agrario: poche aule, palestra incompiuta e convitto obsoleto. La protesta di alunni e professori (PHOTOGALLERY)

Iscrizioni in aumento nell’Istituto agrario di Tortolì, e la voglia di professori e alunni di proiettarsi nel mondo del futuro attraverso l’innovazione applicata all’agricoltura. Tanti buoni propositi ma arriva un grido di dolore per le condizioni della struttura. Riceviamo e pubblichiamo la lettera, nella quale i professori e gli alunni spiegano le problematiche della loro situazione attuale.

“Il settore dell’agricoltura, pur essendo uno dei settori produttivi più antichi e tradizionali del paese, è anche uno di quelli maggiormente investiti dall’innovazione: dai green jobs, alla cooperazione internazionale, dalla rivoluzione agroalimentare del km 0 fino ad arrivare alle nuove professioni, non si contano le accresciute possibilità che si presentano a chiunque voglia intraprendere un lavoro nel settore, come si evince dall’analisi Coldiretti di dicembre 2017, l’agricoltura si colloca al secondo posto tra i  settori preferiti dai giovani imprenditori. Sempre secondo tale dossier, negli ultimi anni gli istituti agrari hanno segnato un  incremento nel numero di iscrizioni.

In Ogliastra è presente un unico Istituto professionale ad indirizzo Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale che dovrebbe garantire l’integrazione tra una solida base di istruzione generale e una formazione di tipo professionale che consenta agli studenti di sviluppare le competenze necessarie ad assumere ruoli tecnici operativi nei settori produttivi e di servizio. Anche il nostro istituto in questi ultimi anni è stato interessato da questo incremento, nel contempo, se la scuola ha investito per migliorare l’offerta formativa e la sua integrazione con il territorio, le istituzioni non hanno fatto altrettanto.

Pur tralasciando le caratteristiche obsolete dell’istituto, rimane gravemente insufficiente la dotazione di aule per ospitare i nostri studenti, tant’è che l’anno scorso abbiamo dovuto  rinunciare al laboratorio informatico per creare due aule, seppur di dimensioni ridotte, per soddisfare l’incremento di iscrizioni. Mancano spazi attrezzati destinati allo svolgimento di laboratori, pertanto gli studenti rimangono in classe per la quasi totalità del tempo scuola o negli anditi e in una “sala professori” che per definirla tale serve molta fantasia, essendo poco più di uno sgabuzzino. In alcune aule sono inoltre presenti delle grate che contribuiscono a rendere l’ambiente non pienamente corrispondente ai criteri di ergonomia didattica. Il Dlgs n. 61/2017 prevede un potenziamento dei laboratori, l’utilizzo di metodologie didattiche per l’apprendimento induttivo, attraverso esperienze laboratoriali e in contesti operativi, ma per garantire tutto questo ai nostri alunni servono ambienti al passo con i tempi, studiati per favorire l’apprendimento.

Se il futuro della Sardegna passa dalla scuola, allora  possiamo dire che nella nostra scuola il tempo si è fermato… sono anni che ogni mattina ci troviamo di fronte lo scheletro di una struttura in costruzione, una palestra incompiuta a cielo aperto, un convitto che invecchia senza le adeguate manutenzioni periodiche che ne mantengano la necessaria efficienza. Il permanere di questa situazione porterebbe inevitabilmente alla chiusura del convitto nel prossimo anno scolastico. La situazione è a conoscenza della provincia dell’Ogliastra prima e di Nuoro poi, senza che nulla, se non interventi di rattoppo, sia mai stato fatto.

Quale futuro vogliamo per la nostra scuola?

Vorremmo  un istituto agrario che coniughi innovazione e tradizione: innovazione perché gli alunni possano imparare ad impiegare tecniche innovative in agricoltura, strumenti tecnologicamente avanzati e acquisire competenze al passo con i tempi; e sappiano affrontare le nuove sfide dell’agricoltura sostenibile con la consapevolezza che agricoltura e ambiente vanno di pari passo.

Una scuola dove agricoltura e ambiente, con attenzione all’ecocompatibilità e alla biodiversità, rappresentano un’occasione di sviluppo per l’Ogliastra, che ha una lunga storia agricola.

Vorremmo un agrario innovativo che ci permetta l’utilizzo delle tecnologie informatiche in agricoltura, il digitalagrifood.

«Noi giovani ci stiamo nuovamente interessando a questo mondo e lo stiamo facendo con uno sguardo proiettato al futuro, con una visione più ampia che ci porti ad avere un profilo professionale da protagonisti nelle nostre aziende agricole» dicono i nostri alunni mentre chiedono una scuola che non li releghi a ghetto nel panorama dell’istruzione anche territoriale!

Mentre con risorse Nazionali dei fondi PON si sta realizzando un laboratorio per la trasformazione dei prodotti agricoli e i nostri insegnanti stanno progettando una nuova serra riservata alle coltivazioni idroponiche per la produzione di alimenti esenti da nichel e da altri allergeni, l’assetto della struttura didattica, competenza di Provincia e Regione, rimane paralizzato. Adiacente all’edificio scolastico si dispone di una struttura non completata, quello che doveva essere il nuovo istituto agrario, che, con risorse non rilevanti, richieste ripetutamente ma mai assegnate, potrebbe rispondere definitivamente alle esigenze di aule e laboratori di un moderno istituto agrario.

L’ultimo problema riguarda l’incompiuta della palestra. Le manie di grandezza di chi vedeva la necessità di un nuovo palazzetto dello sport hanno portato a disperdere le pur adeguate risorse per la realizzazione delle sue fondazioni e a sventrare il versante collinare per incunearci gli spalti. Oggi siamo senza palestra e  abbiamo una collina ferita che vorrebbe essere almeno curata.

L’ascolto di questo grido di dolore potrebbe riallineare la nostra scuola con le richieste del territorio, per una scuola che fornisca le giuste competenze per il rilancio di un settore che permane deficitario proprio nella preparazione teorica e pratica degli addetti.”

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 Istituto agrario 15  

 

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