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I segreti della longevità sarda protagonisti sul settimanale americano TIME. Lo studioso Dan Buettner parla di noi

Il settimanale di informazione americano TIME ha dedicato uno dei numeri di febbraio alla longevità.

“How to live longer better” ( trad. Come vivere più a lungo e meglio) è il titolo della rivista, che concede molto spazio anche ai centenari sardi e alla Blue Zone ogliastrina. Del resto proprio ieri, a Perdasdefogu, l’ennesimo ogliastrino, Antonio Brundu, ha spento cento candeline.

Oltre al nostro territorio ( dove il guinnes è detenuto dalla famiglia foghesina dei Melis) vengono citati, tra i luoghi del mondo che vantano un’aspettativa di vita molto alta, anche Okinawa in Giappone, Nicoya in Costa Rica, Loma Linda in California e Ikaria in Grecia.

L’aspettativa di vita globale è in media di 71 anni – si legge nella nota rivista americana – Ciò significa ovviamente che in alcune parti del mondo l’aspettativa di vita è bassissima, mentre altre godono di una longevità maggiore. Cinque posti, in particolare, rientrano in quest’ultima categoria. Sono conosciute come Zone Blu, che ospitano alcune delle persone più anziane e più sane del mondo”.

Il concetto di “zona blu” è nato quando gli studiosi Gianni Pes e Michel Poulain hanno pubblicato su una noa rivista scientifica i risultati del loro studio demografico sulla longevità umana ( che identificava la provincia di Nuoro, in Sardegna, come l’area con la maggiore concentrazione di centenari al mondo. Gli studiosi, per procedere nel lavoro, tracciavano sulla mappa delle serie di cerchi concentrici blu che indicavano le zone con la più alta longevità. Da qui il termine “zona blu”.

Dan Buettner, autore di The Blue Zones e The Blue Zones Solution, ha raccontato in questo numero al Time perché gli abitanti di questi luoghi vivano così a lungo e come si possono “rubare” i loro segreti di longevità, che risiedono ovviamente non solo nella genetica ma anche nelle ( buone) abitudini.

I segreti dei centenari sardi secondo lo studioso? “Una dieta prevalentemente basata sul consumo di vegetali, attività fisica quotidiana e vicinanza familiare hanno dato a questa zona blu la più alta concentrazione di centenari maschi nel mondo – si legge sul TIME – Pastori di pecore, che tendono a camminare per almeno cinque miglia al giorno, e uomini con figlie, che possono ricevere cure particolarmente tenere con l’avanzare dell’età, vivono anche più a lungo in questa zona. Inoltre non è da sottovalutare come il marcatore M26, una variante genetica legata alla longevità estrema, sia stato tramandato per generazioni in questa comunità isolata”

 

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