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Giovani e agricoltura. Dopo dieci mesi dalla presentazione delle domande, ancora nessuna risposta ai 3200 giovani

Ha tutta l’aria di essere una partita al celebre gioco della Hasbro ma qui gli “Imprevisti” e le “Probabilità” sono reali e poco divertenti. Sì, perché a rimetterci tempo e denaro, oltre che speranze e buona volontà, sono i 3200 giovani che dalla seconda metà del 2016 aspettano di conoscere la sorte del famoso bando per il primo insediamento e pacchetto giovani. Dopo l’ennesimo apri e chiudi dei termini di presentazione delle domande che ha determinato ancora un nulla di fatto per i richiedenti, i giovani agricoltori hanno deciso di darsi appuntamento per mercoledì 21 febbraio, in piazza del Carmine a Cagliari e marciare – valigia in mano – verso Argea e il Consiglio regionale, i responsabili – come si legge in una nota della Coldiretti – «del “mostro” primo insediamento che sta disilludendo la nuova generazione di agricoltori e allevatori innovativi e creativi costringendoli ad abbandonare i progetti agricoli e la propria terra».

La storia di questo bando più volte annunciato, avviato, revocato e di nuovo avviato e messo in stand by, è iniziata nel luglio del 2016 quando viene approvato il bando, con le domande presentabili da metà settembre dello stesso anno fino a metà gennaio 2017. Da qui migliaia di giovani sardi, aspiranti agricoltori, si rivolgono ad esperti per avere un progetto finanziabile all’apertura del bando e si preparano agli adempimenti previsti dal bando, come richiesta di preventivi, apertura partita iva, fascicolo aziendale, contratti di affitto, ecc. Ben presto, però, le speranze dei giovani vengono bloccate prima da una sospensione e poi da una revoca del bando il 21 novembre 2016. I primi di dicembre dello stesso anno viene approvato il nuovo bando con presentazione delle domande i primi di gennaio 2017; da qui un nuovo rinvio al 25 di gennaio e un definitivo rinvio dell’apertura dei termini da metà marzo fino a metà aprile. 

Si tratta di rinvii che, oltre che demotivare i giovani che nel frattempo aspettano un’occasione per riscattare il proprio futuro, fanno sì che qualcuno fra questi raggiunga la soglia d’età oltre la quale non è più possibile partecipare al bando, età che invece alla data della prima approvazione del bando rispettavano abbondantemente. Sono state tante le domande presentate, 3200 circa, alle quali ancora non è stato dato esito da parte degli uffici, nonostante – come precisa Battista Cualbu, presidente di Coldiretti Sardegna – «quando erano stati presentati i bandi si enfatizzò la nuova formula a sportello, che avrebbe semplificato e velocizzato le pratiche, che sarebbero state finanziate in brevissimo tempo (a 90 giorni dalla presentazione della domanda si sarebbe conosciuto l’esito), dando l’ulteriore illusione di risorse sufficienti per tutti».

Dopo dieci mesi dalla presentazione delle domande ancora un nulla di fatto e nessuna risposta dagli uffici con la sola  certezza, fra i giovani, che soltanto un quarto di quei 3200 che hanno presentato la domanda potranno usufruire dei contributi. Appuntamento quindi per mercoledì 21 febbraio in piazza del Carmine per la marcia dei giovani e (forse) futuri agricoltori.

«In questi due palazzi – spiega il presidente regionale dei Giovani Coldiretti Angelo Cabigliera – si sono fermati i sogni di oltre 3200 giovani che dieci mesi fa hanno risposto al bando “a tempo” del primo insediamento semplice e pacchetto giovani. Ma mercoledì ci saranno anche quei giovani che aspettano invano la pubblicazione del nuovo bando perché anziché aiutarli questa politica rappresenta un freno a mano ai loro progetti».

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