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Nasce il programma “Talent-Up”: formazione all’estero e rientro per gli imprenditori sardi

Creare una nuova generazione di imprenditori sardi che possa affacciarsi al mondo e ai suoi mercati, che possa innovarsi e fare impresa sull’isola. E, soprattutto, dare una spinta vera al mondo del lavoro in Sardegna. Questi gli ambiziosi obiettivi del programma della Regione Sardegna Entrepreneurship and Back, presentato dal governatore Francesco Pigliaru e dai direttori degli enti partner.

Nelle sale di Villa Devoto, il Governatore Francesco Pigliaru ha illustrato il primo step del programma, il bando appena pubblicato “Talent Up”, rivolto a laureati e studenti sardi o residenti in procinto di laurearsi, che abbiano un’idea imprenditoriale innovativa. «Non c’è nulla di così innovativo in Italia – ha dichiarato Pigliaru – ed è tutto a livello di prova, ma abbiamo lavorato duramente in questi due anni e mezzo per arrivare a questo punto e siamo fiduciosi sul suo successo. L’idea è quella di creare un contesto sociale in cui più imprenditori ci sono e più se ne possono creare. La Sardegna non ha meno menti brillanti dell’Inghilterra o degli Stati Uniti, ma da meno possibilità di fare impresa perché offre meno mezzi: è con progetti come Entrepreneurship and Back che vogliamo interrompere un circolo vizioso e inaugurarne uno virtuoso».

«Lo scopo non è solo quello di formare imprenditori ma, e soprattutto, di dare talenti all’economia sarda e aumentare le imprese nel tessuto sociale – ha proseguito il Governatore, illustrando li progetto assieme ai Direttori di Aspal, Sardegna Ricerche e Centro Regionale di Programmazione -. Stiamo seguendo il percorso del master and back rendendolo però più specifico, in modo che dia specializzazione sulle singole idee di chi parteciperà. Stiamo mantenendo un impegno che avevamo assunto con gli elettori, faremo crescere rapidamente il numero imprenditori sardi. Per questo ringrazio non solo Sardegna Ricerce, Aspal e il Centro Regionale di Programmazione , ma anche le Università di Cagliari e Sassari che hanno partecipato al lavoro che vede la luce oggi».

Sette i milioni di euro di fondi europei resi disponibili, da impiegare in tre annualità in cui si svolgeranno tre cicli di percorsi formativi.  Ai sette milioni sono previsti ulteriori fondi PO FESR per il rientro in Sardegna.

Il programma del bando è stato articolato in quattro fasi; la prima, consistente nella presentazione dei progetti e nella valutazione di questi da parte dell’Aspal, ha avuto inizio ieri con la pubblicazione del bando e scadrà il 15 marzo prossimo. La preselezione individuerà un bacino di 150 progetti da cui individuarne 50 validi e sviluppabili in Sardegna.  Dalla fase due il progetto entrerà nel vivo con sessioni formative che consentiranno di preparare al meglio la realizzazione delle specifiche idee imprenditoriali. I corsi saranno tenuti in lingua inglese da maggio a giugno da docenti della Luiss di Roma. Sede delle lezioni sarà Nuoro.

La fase tre è prevista per settembre e consisterà inizialmente in un ciclo di quattro settimane di visite e workshop in un’area del mondo ad alta densità di start up. A seguire otto settimane di lezioni accademiche da docenti delle migliori business schools individuate dal Financial Times.  Ultima fase, forse la più importante, il back. Pigliaru è stato chiaro: «Qui il progetto si rivolge specialmente alla Sardegna. Sarà la fase che trasformerà l’idea in qualcosa di concreto da realizzare nell’isola. E’ la fase più delicata, perché in questa il partecipante capirà cosa scegliere per avviare il proprio progetto, e dovrà farlo qui, in Sardegna. Non è un caso che, dei fondi disponibili per questi tre anni, un milione sia stato destinato alle fasi di “back”».

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