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La dichiarazione di Francesco Piras, primo cittadino gairese, in risposta a Roberto Marino Marceddu

Franco Piras, sindaco di Gairo

Franco Piras, sindaco di Gairo

Riceviamo e pubblichiamo la replica di Francesco Piras all’articolo pubblicato in data 10-02-2018 dal titolo: “Gairo. «Serve un’amministrazione che sappia unire il paese» Marceddu sulle dimissioni di Piras”, in cui viene chiamato in causa da Roberto Marino Marceddu. Vistanet prende le distanze da alcuni giudizi di natura soggettiva contenuti nella lettera.

 

«Non sempre è possibile palesare all’esterno tutte le informazioni a disposizione, per ovvi motivi di riservatezza, ma non è più possibile continuare a mantenere il silenzio e far sì che vengano propinate all’opinione pubblica colossali fesserie per denigrare e mettere in cattiva luce l’Amministrazione da me guidata» afferma Piras.

 

«Le possibili dimissioni palesate non sono la ricerca di attenzione ma la presa di coscienza che gravi vicende comunali stanno ormai compromettendo la serenità dell’intera Amministrazione, per il solo fatto che vengono affrontate nel rispetto della legge, contrariamente a quanto avveniva in passato. Con grande senso del dovere si è messo mani su problematiche incancrenite da decenni che hanno, a mio avviso, danneggiato il Comune di Gairo per centinaia e centinaia di migliaia di euro. Sulla vicenda “Baia di Gairo” non solo rinnego la transazione operata nel 2006, con la quale la “lungimirante” Amministrazione Marceddu ha svuotato le casse comunali di possibili cifre a 6 zeri, nel nome della rinascita turistica di Gairo, di cui non si è vista alcuna traccia.  Intanto 88,5 ettari di terreni sul mare nella disponibilità del privato e mai rivendicati in passato, sono stati reinseriti nel patrimonio comunale. Sugli accessi al mare sarà il Tar, il prossimo 21 marzo, a stabilire se l’ordinanza sindacale sia fondata o meno, sebbene detti accessi risultino di proprietà del Comune di Gairo. Nel Campeggio Comunale “Coccorrocci” è stata ripristinata la legalità, con condanna in via definitiva dei vecchi gestori al risarcimento in favore del Comune di ingenti somme mai corrisposte. »

 

«La soluzione prospettata dal mio predecessore, prodigo di consigli, portava invece ad una nuova transazione che avrebbe appianato le irregolarità oggi certificate dal Tribunale di Lanusei, come tali, ad ovvio discapito della comunità. Sul distributore di carburanti, prima chiuso con ordinanza sindacale per gravi irregolarità sulla sicurezza e poi riaperto per rimozione delle criticità, si è scoperto che nel 2012 il Comune di Gairo assegnò la gestione del distributore senza, però, averne la disponibilità, ovvero in assenza di una regolare convenzione con l’Api (IP), scaduta nel 2011 e mai rinnovata. Nonostante ciò, il 29 maggio 2015, due giorni prima delle elezioni, l’ex sindaco di Gairo sottoscriveva, senza averne alcun titolo, un accordo preliminare per veder riconosciuto al gestore un rimborso economico, sempre a spese del comune, in cambio di una scontistica. Accordo mai andato a buon fine perché irregolare. Ancora, la nuova proposta di convenzione ereditata e tanto osannata non è stata mai sottoscritta dalla Soc. Api (IP), per cui non ha alcun valore. Il tutto come ampiamente argomentato in Consiglio Comunale. L’impianto generale del PUC ora al vaglio degli organi regionali è stato adottato in Consiglio Comunale nel marzo 2015, privo di necessarie autorizzazioni e senza possibilità di essere modificato, salvo una sua cancellazione, quando ad amministrare il Comune di Gairo erano altri. »

 

«Lo stesso Puc è soggetto al controllo delle leggi di settore, giuste o sbagliate che siano, e non si possono accusare amministratori o tecnici solo per lavarsi la coscienza agli occhi di chi è profano in materia. Le problematiche sopra riportate riguardano una minima parte di condotte superficiali, che miravano a chiudere vertenze e occultare problemi gestionali con sistemi difformi dalla consuetudine di una limpida amministrazione. Un sistema che mirava a tutelare contratti e situazioni viziate non può che portare al collasso della gestione amministrativa, come di fatto sta accadendo. L’accanimento del consigliere Marceddu, che maschera e travisa la realtà, non pare coerente con la regolare gestione delle problematiche, la cui risoluzione non può essere sempre ricondotta a visioni personalistiche ben lontane dagli obblighi che la legge impone. Come se non bastasse, siamo costretti ad affrontare le gravi situazioni senza la presenza di un segretario comunale, Gairo è sede vacante e a quanto pare poco ambita. È impossibile e impensabile continuare in queste condizioni.»

Poi conclude: «Sono certo, però, che in caso di nuove elezioni il consigliere Marceddu, rimettendosi in campo, saprà certamente tutelare a suo modo gli interessi della comunità gairese. Fino ad allora, farebbe bene a dedicare ogni sua energia per difendersi dalle gravi accuse mosse alla sua gestione amministrativa nel noto processo che lo vede indagato di gravissimi reati. L’enfasi con la quale il consigliere Marceddu vomita inesattezze, calunnie e fesserie è solamente un tentativo per distogliere l’attenzione pubblica dalle sue disavventure giudiziarie, dalle quali gli auguro di uscirne indenne.»

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