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Grandi festeggiamenti in Ogliastra per Sant’Antonio: una festa molto sentita, fra religioso e pagano

Mascia Cristian,©

È da tempo immemore che in tutta la Sardegna, il 17 gennaio, viene ricordata – con festeggiamenti che oscillano dal sacro al profano – la leggendaria figura di Antonio, il santo che liberò l’uomo dalla morsa del gelo.

C’era freddo – racconta la leggenda –, nell’antichità, un freddo gelido che non dava pace agli esseri umani. Gli inverni erano lunghi, rigidi, e nessuno poteva trovare pace, calore, sollievo. Ecco perché, stanchi di questa sofferenza che odorava di neve e di tempesta, gli abitanti della terra chiesero aiuto a Sant’Antonio. Lui, prendendolo direttamente dall’Inferno grazie a una serie di strattagemmi, poté donare alla gente stremata il fuoco, unico strumento utile per mettere fine a quella maledizione.

Insomma, Sant’Antonio è colui che, impavido, ci liberò. Che ci salvò. Che permise che gli inverni potessero essere sopportabili.

In suo onore, intorno al 17 gennaio di ogni anno, le piazze più importanti della nostra isola si illuminano. Grandi fuochi vengono dedicati a lui. Si beve e si balla, accanto a quelle calde scintille.

In Ogliastra, i festeggiamenti sono stati numerosi.

Mascia Cristian,©

Il 16 gennaio a Perdas c’è stato “Su fogoroni de Sant’Antoni” con accensione del falò in piazza della Longevità. Sempre nello stesso giorno anche a Gairo Taquisara si è onorato il Santo.

A Tortolì, il 17 c’è stata una messa in onore del santo, ieri – 20 gennaio – la processione e l’accensione del fuoco nella piazza dell’oratorio parrocchiale.

Il 17, festeggiamenti anche a Villagrande, con il tradizionale dolce – “sa paniscedda” – offerto da “is obreris” accanto a “su fogone” – acceso in Piazza di Chiesa.

Il 18 è stata la volta di Lanusei con la benedizione del fuoco e degli animali e, a seguire, la distribuzione di polenta, panini con salsiccia, carne di cinghiale, dolci e vino.

Il 19 si sono riuniti intorno al grande falò, in segno di devozione e tradizione i fedeli di Gairo Sant’Elena.

Gairo Sant’Elena, ph Cristian Mascia

Ieri, 20 gennaio, è stata la volta di Baunei e di Ussassai e Girasole.
A Baunei, i volenterosi ragazzi dell’Associazione calcistica Biriala in collaborazione con la Pro Loco Annibale Simonini hanno organizzato l’accensione del falò nella centralissima piazza Bingigedda. Per l’occasione, anche qui è stata offerta “sa paniscedda”. A Ussassai, l’Associazione “Gioele Ghiani, in un battito d’ali”, con la collaborazione del comune di Ussassai e della A. T. Pro Loco di Ussassai ha organizzato l’evento “Caglientanosì su coru: un evento con falò dedicato a Sant’Antonio”.

A Girasole dopo l’accensione del falò, la pro loco del paese ha offerto una favata, la serata è proseguita tra musica e ilarità.

Chiuderà, i festeggiamenti in onore del Santo, Santa Maria Navarrese, con un grande falò “Su Fogone” che verrà acceso il 27 gennaio in piazza Principessa di Navarra.

 

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