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Veleni di Quirra, in aula l’esperto in materia ambientale Stefano Corrias

Ha operato su richiesta della Procura di Lanusei nella primavera del 2011, svolgendo analisi nella zona del Poligono Interforze del Salto di Quirra, in particolare in mare. L’esperto Stefano Corrias è stato sentito questa mattina dal giudice monocratico Nicole Serra, unico testimone della giornata, per spiegare come e a cosa hanno condotto le sue ricerche.

Corrias si è soffermato in maniera particolare sulla posidonia, pianta marina indicatore del buon funzionamento degli ecosistemi marini locali. È stato osservato come le attività militari abbiano avuto un forte impatto sulla flora acquatica, soprattutto nel danneggiare la posidonia. La pianta ha infatti il ruolo di trattenere il fondale, che in sua assenza si sgretola con effetti che arrivano a danneggiare anche le specie ittiche normalmente oggetto di pesca. Una volta danneggiata, la pianta muore entro 10-15 giorni. Spesso a ucciderla sono stati gli urti dei detriti prodotti dalle esplosioni. I sommozzatori hanno rinvenuto i detriti delle attività militari, incastrati nelle cavità delle rocce sott’acqua, in cumuli alti anche 2 metri e mezzo.

Le analisi di Corrias hanno fatto emergere anche un’elevata concentrazione nel suolo di piombo, cromo, cadmio e alluminio. Questo tuttavia, a detta dell’esperto, potrebbe essere riconducibile anche alla massiccia presenza dei minerali nelle zone più alte nei pressi del Poligono, probabilmente trascinati a valle dai fiumi.

Il processo, che vede imputati otto militari in servizio al Poligono di Perdasdefogu tra il 2004 e il 2010 (Fabio Molteni, Alessio Cecchetti, Roberto Quattrociocchi, Valter Mauloni, Carlo Landi, Gianfranco Fois, Paolo Ricci e Fulvio Ragazzon), riprenderà con la prossima udienza giovedì 1 febbraio.

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