
Il 12 gennaio alle ore 21, a Lanusei, presso il Teatro Tonio Dei, sarà possibile assistere alla fortunatissima commedia “Fiore di cactus”: Uno spettacolo molto divertente, diretto da Piergiorgio Piccoli e Aristide Genovese, interpretata in Benedicta Boccoli e Maximilian Nisi.

Si tratta di un vero classico della commedia internazionale. Gli autori del testo originario sono Pierre Barillet e Jean Pierre Grédy, messo in scena nel 1964 in un teatro parigino. L’anno seguente Abe Burrows scrisse la versione in inglese, Cactus Flower, andata in scena al Royale Theatre di Broadway e interpretato da Lauren Bacall e Barry Nelson. Il successo si moltiplica e rimbalza nella trasposizione cinematografica del 1969 a regia di Gene Saks e interpretata da Walter Matthau, Ingrid Bergman, e da Goldie Hawn, che nel ruolo della candida fidanzata di Julien vinse l’Oscar come migliore attrice non protagonista.
La fortuna di questa commedia non diminuisce e anzi si rinnova in modo nuovo nella rielaborazione italiana di Tonino Pulci. Lo spettacolo scorre leggero e veloce senza mai inciampare nella noia o nel prevedibile. La trama è incalzante, sottolineata dai velocissimi e continui cambi di scenografia (di Adriano Pernigotti) e dalle belle musiche a cura di Stefano Meo. Tutti gli attori sono bravissimi e convincenti, capaci di suscitare nel pubblico empatia e simpatia. In particolare i protagonisti, di formazione opposta, sono straordinariamente affiatati sul palcoscenico: Maximilian Nisi, raffinato e profondo interprete di scuola strelheriana e ronconiana, Benedicta Boccoli, volto noto della televisione, capace nel difficilissimo compito di commuovere e divertire allo stesso tempo, entrambi attori versatili di cinema, teatro, televisione. Dopo pochi minuti tutti suscitano nello spettatore affetto e simpatia, come la brava Anna Zago, in questa parte nei panni di una tenera e ingenua ragazza, e tutti gli altri personaggi, tra i quali mi piace ricordare il barista, una specie di solenne deus ex machina anni ’80.
Si assiste a una trasformazione e non soltanto nell’infermiera che da respingente e rigida si trasforma in donna appassionata e sensuale, ma anche nel dentista farfallone che da cinico bugiardo diventa timido e stupito dei suoi stessi sentimenti.
Per tutta la durata della commedia, l’aria è attraversata come da energia fresca. A fine spettacolo si esce fuori, a respirare l’aria fresca della sera sentendosi più allegri e con un po’ di speranza in più nel cuore.
di Maria Milvia Morciano