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Fermiamoci un attimo a pensare. Riflessioni dei sindaci ogliastrini sull’anno passato e su quello che inizia

La nostra comunità festeggia il nuovo anno. Mentre riponiamo i servizi buoni per il Cenone il nostro quotidiano vuole offrire un piccolo spazio di riflessione: abbiamo pertanto pensato di chiedere agli amministratori ogliastrini, che della comunità sono portavoce, qualche pensiero sul significato del nuovo anno per l’Ogliastra. In particolare, questa sarà l’occasione per ponderare aspettative, auguri e bilanci retrospettivi.

Un primo spunto ci è stato offerto da Davide Burchi, sindaco di Lanusei: «Senza dubbio dal nuovo anno mi aspetto, in generale, il prosieguo della programmazione territoriale, e per il mio Comune, l’avvio di alcuni progetti: in primo luogo il potenziamento dell’area del Sele e del parco Archeoastrologico. Bisognerà poi mantenere il nostro status di eccellenza nella ricerca genetica, acquisito grazie a Progenia». Tra le criticità da affrontare Burchi affronta invece un tema che sta a cuore anche ai suoi corrispettivi, la difficile situazione dei giovani ogliastrini. «La nostra è una terra che assicura una grande qualità della vita e un senso di appartenenza ancora tangibile: tuttavia i nostri giovani non partono alla pari rispetto a quelli di altre realtà. Bisogna programmare nella formazione, nell’edilizia scolastica, in una scuola che sia moderna e accessibile». Tra gli auspici per il prossimo anno Burchi pone per primo una «condivisione delle priorità con le altre amministrazioni, che porti a un potenziamento dell’Unione dei Comuni».

La questione delle piccole realtà locali è affrontata da un altro punto di vista da Andrea Piroddi, sindaco di Ilbono, che si augura «che il nuovo governo tenga in considerazione le necessità dei piccoli comuni, ripensando in primo luogo la politica delle unioni forzate». Per quanto concerne questo problema, «una soluzione opportuna» rincara Piroddi «sarebbe commutare questa politica in una adesione volontaria al trasferimento di funzioni verso le unioni, che tenga però conto delle necessità che solo le amministrazioni locali possono comprendere».

«Siamo invece molto soddisfatti, come amministrazione, del 2017: siamo riusciti a definire tutti gli espropri, abbiamo sostituito il personale andato in pensione, non abbiamo pendenze né abbiamo contratto nuovi debiti. Nel nuovo anno dovremmo approvare immediatamente il Puc e mandare avanti le opere già appaltate. L’unico timore per il futuro è che da un momento all’altro ci possano chiudere i rubinetti, riducendo il nostro spazio di manovra. All’Ogliastra auguro né più né meno che una ritrovata unità di intenti».

Sulla stessa linea il primo cittadino di Arzana, Marco Melis, che dell’unità di intenti vacillante propone una diagnosi: «Probabilmente una serie di sinergie è venuta meno con la perdita della provincia. L’Ogliastra ha sempre goduto di una certa unità territoriale e identitaria: ventitrè comuni, basi culturali condivise, un territorio anche geograficamente ben definito rispetto al resto della Sardegna. La Comunità Montana prima, la Provincia poi hanno avuto la funzione di luogo di dibattito e di strumento coesivo per le nostre amministrazioni. Il prossimo anno sarà deputato al ristabilimento di tale coesione, attraverso una politica territoriale comune». Tra le cose che invece gettano quale nube sul 2018, Melis pone le imminenti scadenze elettorali, anche alla luce della sua più che decennale esperienza di amministratore locale: «In concomitanza con le elezioni tendono a formarsi periodi di stallo: poche cose sono più nocive al conseguimento di progetti importanti come questi vuoti». In ogni caso, «l’amministrazione è del tutto fiduciosa: il 2017 è stato un anno molto positivo, che ci ha permetto di proporre iniziative importanti per la comunità. Tra queste sicuramente il Festival delle Scienze, tenutosi a giugno e pensato per i ragazzi delle medie e delle superiori. Per questa fascia di età, momento fondante della formazione dei cittadini, dobbiamo spendere le nostre energie. Abbiamo investito molto nella promozione delle cultura e mi auguro che l’anno venturo si possa continuare su questa linea: da bilancio dovremmo riuscirci».

Coesione e formazione saranno i temi portanti del 2018 anche per Salvatore Corrias, sindaco di Baunei. «Il compito delle nostre amministrazioni è di ragionare in uno spettro più ampio, per l’Ogliastra intera. Dobbiamo interpretarla come “città di paesi”, estesa ma poco popolata. Uno degli strumenti più importanti in questo senso è l’Unione dei Comuni». L’altro punto caldo sarà quello della formazione dei giovani, «che ora studiano fuori dalla nostra terra per non tornare. Per recuperare i nostri giovani dobbiamo ripensare la nostra economia e il nostro turismo: bisogna essere consapevoli della nostra unicità geografica e culturale». Per l’anno imminente invece, la giunta baunese si propone di «domare il mostro della burocrazia, snellendo le difficoltà in cui i nostri cittadini possono incorrere ed educandoli ad una amministrazione come strumento efficacie. Siamo invece soddisfatti dell’anno appena passato: abbiamo approvato Puc e Piano per i litorali, avviato l’elettrificazione della zona del Golgo e, soprattutto, continuato a sentire vicini sostegno e calore della cittadinanza».

A Tortolì invece, il sindaco Massimo Cannas traccia un prospetto fiducioso per l’anno imminente: «Intendiamo proseguire nel nostro lavoro di amministratori con il massimo impegno per il bene della nostra comunità. Stiamo lavorando con la Regione per la variante al Puc relativa alle zone C, che per la restante parte è in vigore. Soprattutto, siamo molto soddisfatti del 2017: ci siamo molto rallegrati per la consegna delle case di edilizia popolare, per i due cantieri Area e per la concessione di aree comunali per fini produttivi. Non si possono poi tralasciare il contenimento delle tasse comunali, una gestione più attenta del bilancio insieme a una riduzione delle spese e, soprattutto, l’assistenza alle fasce più deboli della popolazione».

Infine, un pensiero a più ampio spettro ci è offerto dal sindaco di Loceri Roberto Uda: «Sicuramente ci auguriamo più lavoro e opportunità per i giovani. Tuttavia è necessario che anche loro si attrezzino per il mondo, e non solamente da un punto di vista settoriale: ci servono più formazione, studio e creatività perché siamo carenti nella relazione e nel confronto. È strategico per l’amministrazione catalizzare questo confronto: ci abbiamo provato, durante il 2017 con le associazioni Tdm, mandando in scambio all’estero tre giovani loceresi. Parallelamente abbiamo avviato i lavori della consulta giovanile». Più in generale Uda propone di intendere la formazione come «parallela creazione di cittadini e specialisti nelle stesse persone. La scuola pubblica si deve riprendere dai fondamentali, deve permettere una mediazione tra i giovani e una realtà complessa e sempre mutevole. Solo così possiamo formare dei cittadini creativi con delle basi solide. Per il 2018 auguro all’Ogliastra di poter diventare una terra più connessa col mondo fisicamente e spiritualmente».

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