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Caro Babbo Natale, la tua lettera dall’Ogliastra, per l’Ogliastra

Caro Babbo Natale,

è ormai scontato, quasi banale sottolineare quanto il Natale porti gioia e amore nel cuore di molti. Molto spesso però, è proprio questa occasione che porta a riflessioni ben più ampie, ad auguri che vanno oltre i beni materiali e che mirano al bene comune, di tutti, non individuale.

Così, cinque ogliastrini per differenti motivi emergenti, vorrebbero attraverso questa lettera, un cambiamento in positivo per l’Ogliastra.

 

Salvatore Marongiu, trentenne di Girasole tra i fondatori di Terra e Abba, azienda agricola dove vengono coltivati zafferano, grani antichi e legumi senza pesticidi e fertilizzanti chimici, vorrebbe un cambiamento per il benessere collettivo.

«Le persone dovrebbero cominciare a scegliere prodotti alimentari non perfetti – spiega Salvatore – una mela lucida, senza difetti apparenti, non è una mela sana. Una mela bacata dietro questa sua imperfezione nasconde un importante segreto, ovvero il fatto che il parassita che se ne sta nutrendo, lo sta facendo solo perchè è sana. Il regalo che vorrei per questo Natale, sarebbe quindi un cambiamento che porti gli ogliastrini a comprendere quale sia la vera alimentazione sana e naturale».

 

Il benessere collettivo sta a cuore a molti in Ogliastra, e mentre Salvatore si augura una maggiore coscienza alimentare, anche Cristina Murru, pallavolista ilbonese, la classe 2001 della Volley Hermaea di Olbia, desidererebbe una più forte presa in considerazione dell’importanza dello sport.
«Caro Babbo Natale – scrive Cristina – per Natale vorrei non solo che nelle scuole d’Ogliastra venisse praticato più sport, ma soprattutto che a quest’ultimo venga data la stessa importanza che possiedono le altre materie, così che ci sia una maggiore considerazione della valenza che lo sport e il gioco di squadra hanno. Infine, mi piacerebbe che l’anno prossimo porti a un cambiamento della visione che si ha del mio sport, la pallavolo, affinchè non venga considerato come inferiore rispetto al calcio».

 

Tra i tanti desideri, vi sono anche quelli di un sindaco, Ivan Mameli, neoeletto al Comune di Bari Sardo.
Il suo sogno è quello di una Ogliastra più collegata e più conscia delle proprie ricchezze.
«Un miglioramento della viabilità sarebbe un ottimo regalo – spiega – nella nostra terra i trasporti e la mobilità sono abbastanza carenti, basta guardare la srada che collega Tortolì a Cagliari, un cantiere che ci lascia spiazzati. Sarebbe sicuramente importante inoltre che migliorassero le condizioni di lavoro, e che in tutto il territorio venissero maggiormente valorizzate le nostre bellezze naturali».
La quarta penna, caro Babbo Natale, è quella di Silvano Vargiu del Teatro della Chimera.
Lanuseino, classe 1978, vorrebbe “una maggiore collaborazione tra istituzioni e cultura”.
“L’Ogliastra – spiega Silvano – è un’isola dentro l’isola. Certo, questo isolamento ha i suoi pro, ma sicuramente tra i contro vi è il fatto che l’isolamento si sente, e per questo la cultura ha bisogno di supporti ideologici ma anche economici per poter sopravvivere. Noi quest’anno compiamo 10 anni, e gran parte della nostra storia nasce e cresce soprattutto grazie al supporto da parte delle persone singole, noi viviamo grazie a loro. Manca la vicinanza alla causa da parte delle istituzioni, e forse questo è il regalo migliore e più fruttuoso che possa desiderare”.
A compiere 10 anni, è anche Ogliastra Informa, associazione di volontariato che opera con persone con disabilità, e nella sua portavoce Rita Concu, cinquantunenne residente a Ilbono, è racchiuso il quinto e ultimo desiderio.

Opportunità per tutti, questo sarebbe il mio desiderio. Vorrei per Natale un’Ogliastra dove tutti sono partecipanti e partecipi, dove le opportunità ci sono sempre e per chiunque voglia accendervi, dove ogni momento è propizio per creare un qualcosa di nuovo e coinvolgente”.

 

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