Detti sardi: “Gi ses’a frori”, già sei a fiori, un modo di dire apparentemente incomprensibile ma che in realtà dice tanto.

Lo capiscono solo in Sardi del Sud e del Campidano e forse quelli che lo conoscono. Apparentemente sembra una frase senza senso, ma chi la conosce la usa quasi sempre in modo ironico, più raramente (ma motivato) per un aspetto drammatico.

Traducendolo suonerebbe come: “Sei proprio come un fiore”, mentre in realtà la persona non assomiglia per niente a un fiore, sinonimo di bellezza.

La frase tipica infatti viene rivolta (magari non direttamente) a chi si riduce in stato pietoso di salute o di presentazione in pubblico. Noi preferiamo l’accezione ironica e voi?

Detti sardi: “su boi chi narara curruru a su molenti”, il bue che dice cornuto all’asino.

Un detto molto famoso in Sardegna, utilizzato un po’ ovunque per indicare quelle persone che additano qualcuno per una colpa (o un difetto) di cui si sono macchiati loro stessi.

Ad esempio una donna pettegola che dà della chiacchierona a un’altra donna: in questo caso “su boi chi narara curruru a su molenti” è il detto perfetto per una situazione del genere.