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“No barriere No limiti!” a Tortolì, “una giornata positiva sotto ogni aspetto”

Si è svolta  il 2 dicembre scorso a Tortolì la manifestazione “No barriere No limiti” organizzata dal gruppo di sostegno dell’Istituto IANAS della cittadina, durante la quale 12 ragazzi, senza problemi di deambulazione, hanno sperimentato le difficoltà di spostarsi per le vie del paese seduti sulle carrozzine.

Alla manifestazione hanno partecipato circa 850 studenti i docenti e tre  Testimonial d’eccezione, Nicola Azara, campione italiano di nuoto paralimpico, Mario Cabras campione sardo di tennis in carrozzina e Moreno Marchetti campione paralimpico italiano di lancio del peso, del giavellotto e del disco.

«La giornata è stata positiva sotto tutti i punti di vista, in primis per i ragazzi, i principali destinatari del messaggio che si sono distinti per la compostezza, la correttezza e soprattutto per la partecipazione attiva all’evento»ha affermato la promotrice e docente di sostegno Alessandra Picciau.

«É stata la conferma di un lavoro di squadra -ha proseguito la Picciau-  per cui ringrazio il gruppo di sostegno. I miei ringraziamenti personali vanno però soprattutto ai tre Testimonial di cui già conoscevo le indubbie qualità sportive che li rendono atleti di straordinaria bravura  e dei quali ho potuto apprezzare lo spessore umano – ha raccontato l’insegnante- sono tre persone che hanno regalato momenti di confronto e di riflessione, ed hanno confermato, se ancora ce ne fosse bisogno, che le differenze ci rendono unici e ci arricchiscono. L’aspetto più bello di questa esperienza per me è senz’altro la consapevolezza che esperienze migliori nascono dal confronto fra teste libere da stereotipi, pregiudizi e soprattutto etichette
Soddistatti della manifestazione si sono detti anche gli ospiti, in particolare Mario Cabras che ha affermato che aver visto tanti ragazzi così attivamente coinvolti e partecipi lo hanno emozionato, ha ripensato a se stesso giovane studente che con stampelle e ausili vari ha vissuto la scuola con non poche difficoltà.
Ha invitato i ragazzi a non fermarsi davanti ad una carrozzina ad una stampella o a qualunque strumento sia necessario per muoversi, basta guardare la persona in quanto tale e tutto resto perde di importanza. Come accade anche nei campi da tennis, dove la carrozzina perde di importanza e si notano solo i gesti e le performance degli atleti in campo,  «Andare oltre l’evidente si può e si deve
«La giornata di oggi è stata decisamente emozionante -ha raccontato Moreno Marchetti–  mi ha colpito la partecipazione dei ragazzi che si sono fatti parte attiva della manifestazione volendo provare a passare una mattinata in sedia a rotelle per comprendere cosa significa e incontro a quali difficoltà si trova uno che sulla sedia deve starci tutta la vita. »
«L’iniziativa – ha proseguito Marchetti – mi ha dato modo anche di esprimere il concetto che la disabilità non è un handicap, ma semplicemente una condizione da accettare e vivere appieno, e lo sport in particolare permette di vivere in maniera piena la disabilià e viverla con naturalezza scoprendo nuove energie che non si pensava di avere, dimostrando a se stessi che la vita continua anche se prende una strada inaspettata, una rinascita!»

Queste giornate sono una buona occasione per sottolineare l’importanza di un conetto fondamentale, ha detto Nicola Azara –  ovvero che «ciascuno è unico nella propria diversità, ma non in quanto diversamente abile, ma in quanto essere umano» ed ha ribadito infine  che «anche nei momenti più difficili, quando il mondo ti sembra cadere addosso, c’è sempre un modo per ripartire e riprendere la propria vita in mano, e trovare nuovi equilibri e nuovi obiettivi.»

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