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“La marina di Tortolì accesa nei tramonti vermigli”. Filiberto Farci nella poesia “Testamento” parlava anche d’Ogliastra

Filiberto Farci, seuese scrittore, poeta, giornalista ed illustre uomo politico, vissuto tra la fine del 1800 e il 1970, cofondatore del Partito Sardo d’Azione e amico fraterno di Emilio Lussu, scrisse nel 1950 una splendida poesia dedicata all’Ogliastra e alla Barbagia, intitolata “Testamento“.

Tra le righe del toccante componimento, si trovano chiari riferimenti a Perda Liana e a Tortolì. 

La poesia, riportata su una targa in  ceramica posta in un vicolo del centro storico di Seui, recita così:

 

«Recatemi racchiuso in una bara, di lentisco odorosa e di ginepro,

nel cuore della mia foresta antica, e issatemi sul picco alto del mio Perdaliana.

Ch’io senta la selvaggia fragranza delle tanche.

Ch’io oda il rombo della foresta, sotto il galoppo dei venti aquiloni.

E Barbagia e Ogliastra intorno a me veda,

e la marina di Tortolì accesa nei tramonti vermigli.

Ch’io oda delle mandrie il dondolio lento dei campani, il tumultuoso galoppare dei polledri bradi.

Ch’io oda il canto fluviale di liquido ametista del mio Flumendosa,

dove fanciullo selvaggio erravo.

E un giorno alfine arder di fiamme io veda il cielo sui tersi gioghi dell’aurora,

e dal mare giungere una galea d’oro, con alto orifiamma dei miei sogni».

 

 

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