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Storia, cultura, tradizione. A Tortolì la quarta edizione di “Su beni ‘e is animas” per le vie del centro storico

L'evento del 2016

Tanti eventi per grandi e piccini previsti per il 1 novembre. Comune denominatore, per l’associazione Manima al timone della manifestazione, la riscoperta delle nostre tradizioni.

«Quest’anno abbiamo pensato di arricchire l’evento con delle novità. Come già annunciato alla chiusura della scorsa edizione, stiamo cercando di impegnare tutta la giornata del primo di novembre. Facciamo un piccolo passo avanti verso l’evoluzione di questa piccola manifestazione a cui siamo particolarmente legate» spiega Carla Manca, alla guida dell’associazione «Quando si vuole creare attrazione usando prevalentemente la cultura, nello specifico la riscoperta di antiche tradizioni, i passi non possono che essere piccoli e cauti. Ogni elemento è frutto di una ricerca accurata e si vuole offrire un percorso di conoscenza e di valori che ci aiutino a riscoprire la nostra identità culturale che rafforzi anche un senso di appartenenza ultimamente sbiadito».

La valenza di questa giornata è molteplice. Sicuramente al centro c’è il recupero delle usanze legate alla celebrazione di Ognissanti. Tante erano le pratiche legate a questa festa religiosa e l’intento è quello di riscoprirle e di raccontarle, anno dopo anno. Così come sono tante le nozioni legate al culto dei morti e le pratiche che si realizzavano per ricordare le anime dei propri cari scomparsi. Parallelamente l’associazione sta portando avanti avanti lo studio della stregoneria e della mitologia sarda. «L’intento è sempre quello di raccontare ai nostri bambini che non è necessario imitare le culture che arrivano da altri popoli, antiche e importanti, ma non nostre. Abbiamo le nostre streghe, i nostri spettri e le nostre leggende. E come ogni anno le racconteremo e le metteremo in scena. Un aspetto culturale molto importante, frutto delle nostre ricerche è il legame diretto molto suggestivo, tra il culto dei morti e i cicli dell’agricoltura. Legame dall’origine molto antico che arriva fino alla storia dei nostri nonni. Tutto questo, cercheremo di metterlo in mostra con piccole esposizioni lungo le vie del centro storico. Aspetto, quello della dislocazione, a cui non vogliamo rinunciare. Il centro storico di ogni paese è il cuore della comunità. Luogo d’origine degli intrecci del suo tessuto sociale. E’ importante animarlo e farlo conoscere ai nostri bambini e ai giovani. Si devono nuovamente impossessare di questi spazi urbani ormai in abbandono.Miriamo a far diventare questo un evento importante, ma che ci appartenga veramente e in cui ogni compaesano possa riconoscersi e identificarsi» concludono le organizzatrici dell’evento.

Il programma dell’evento: 

 

 

 

 

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