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Baunei, gli auguri del sindaco Salvatore Corrias per il nuovo anno scolastico

Il sindaco di Baunei Salvatore Corrias

Il sindaco di Baunei Salvatore Corrias

A Baunei domani si torna tra i banchi di scuola, terminate le vacanze estive il suono della campanella segnerà l’inizio del nuovo anno scolastico.  Gli auguri a tutti gli alunni arrivano dal primo cittadino baunese, Salvatore Corrias, dalla sua pagina Facebook:

“Tempo di scuola.

Cari ragazzi, è tempo di scuola.

Domani è il primo giorno, come ogni anno, e come ogni anno è un nuovo inizio.

La sveglia suona presto e il sole sorge lento, pigro come il caffè che sibila e sale.

Ci aspetta la campanella, i primi lapis da libro Cuore, i quaderni già in odor di mortadella, la smemoranda dei “Zoff Gentile Cabrini” (un tempo lontano), dei Lupo Alberto (un tempo vicino) e dei “ti voglio bene” (sempre), e il registro, ci aspetta il registro, su tutti e per tutti, quello color blu controllore, il registro dei voti e delle sentenze.

 

È la nostra scuola, questa, ed è soprattutto la vostra. La scuola che inizia e rinizia, implacabile e puntuale, nel caput anni nostrano che è tempo di vendemmia e di nuovi inizi, nel primo autunno delle attese e dei desideri, vostri, di babbo, di mamma e di nonna, “che se son bravo, forse, mi dà la paghetta”.

La scuola delle attese e dei desideri, che solo il tempo potrà appagare o deludere, il tempo delle stagioni e il tempo della vita, il tempo che sarà maestro più dei maestri.

Il tempo dello scrivere e del far di conto, il tempo delle parole nuove (imparàtene tante, ché a saperne una di più oggi -diceva don Milani- è un calcio nel sedere in meno domani), il tempo che dovete usare, il tempo del voler crescere e del crescere bene.

Questo troverete a scuola, e se non lo trovate subito cercatelo, finché non lo trovate: chiedetelo ai prof, quel tempo, chiedetelo ai compagni, chiedetelo a voi stessi.
Perché è a voi che lo dovete, il tempo della scuola, è a voi che dovete il tempo di crescere e di crescere bene, è a voi che dovete il tempo della vita.
Ed è quel tempo che noi, per primi, vi dobbiamo, il tempo che vi deve la nostra comunità, il tempo che vi deve ogni comunità che voglia essere essa stessa scuola, parte viva e attiva di una società che, con voi e per voi, vogliamo migliore.

Buona scuola, ragazzi.”

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