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MeCPuddu’s: il ristorante ‘fast’ al sapore di Ogliastra che sfidò McDonald’s

Un angolo di Ogliastra nel centro di Cagliari. Tutto questo ma non solo è MecPuddu’s, ristorante orgogliosamente local che da anni offre agli amanti del buon cibo pane per i propri denti. Pane e molto altro, a essere più precisi, visto che la proposta è estremamente variegata: culurgiones, malloreddus, macarones de busa, sebadas, arrobiolus e hamburger di bue rosso, giusto per citare alcune prelibatezze.

«La nostra – spiega Massimo Agus, che dal 2015 gestisce il locale, sito in via Sassari e caratterizzato da un ambiente familiare e da prezzi modici – è una cucina tipicamente ogliastrina». Una cucina tipicamente ogliastrina e decisamente a km zero: tutte le specialità, infatti, sono realizzate con prodotti sardi. «La pasta fresca, ad esempio, è del laboratorio Marci di Cardedu – sottolinea Agus -. D’altronde la località e la valorizzazione dei sapori della nostra terra per noi rappresentano due tratti distintivi».

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Presente a Cagliari dal 2011, quello di via Sassari non è l’unico ristorante a marchio MeCPuddu’s presente in Sardegna: a Santa Maria Navarrese, nel cuore dell’Ogliastra, ne esiste un altro aperto addirittura dal 2008. Ed è proprio nel 2008 che, da un’idea di Ivan Puddu, giovane imprenditore baunese, ebbe inizio la storia di MeCPuddu’s (inizialmente McPuddu’s), una storia nota in tutto il mondo anche e soprattutto a seguito di una diffida, quella con cui “Davide” McDonald’s provò a pestare i piedi al piccolo “Golia” sardo.

«Nel 2010 – ricorda Puddu – mi arrivò una lettera con cui McDonald’s minacciava di adire le vie legali nel caso in cui non avessi cambiato il nome del locale, che, stando al punto di vista di chi scriveva, richiamava il noto marchio americano generando confusione nel cliente. In ragione di ciò trasformai subito McPuddu’s in DePuddu’s ma poi, incassata la solidarietà dell’opinione pubblica nazionale ed internazionale e della Regione Sardegna, decisi di registrare un nuovo marchio, MecPuddu’s, in cui la “m” e la “c” stanno per malloreddus e culurgiones e la “e” funge da congiunzione».
Con e senza la vocale, da circa dieci anni, quella della creatura di Puddu, nata non per intenti pubblicitari ma per lanciare il fast food alla sarda, è comunque un’avventura che va avanti con successo e nel rispetto di una certa continuità. Tanto in Ogliastra quanto a Cagliari. «La nostra offerta culinaria, che punta molto sui primi piatti – spiega infatti Agus, a cui Puddu ha passato la gestione del suo marchio nel capoluogo -, è rimasta pressoché invariata nel tempo: il menu, tanto per intenderci, non è cambiato».

Cos’è cambiato, allora, in questi ultimi anni? «Sono cambiati lo stile del locale e il modo di servire: prima i clienti, muniti di vassoio, facevano da soli, oggi, invece, si viene serviti al tavolo. MeCPuddu’s, insomma, è diventato un ristorante a tutti gli effetti».

Un ristorante comunque sempre fast? «Certo. Il fast sta nel fatto che i nostri piatti si preparano molto velocemente: per cucinare i malloreddus, ad esempio, ci vogliono un paio di minuti».
La velocità è forse l’unico punto in comune con McDonald’s. «Direi proprio di sì. Per il resto noi rendiamo partecipi i clienti di un’esperienza culinaria completamente diversa». Un’esperienza che continua a piacere…«Fortunatamente sì. Abbiamo settanta coperti e ogni giorno, specie nel weekend, ci sono un buon afflusso e un ricambio frequente della clientela».

[GIACOMO PERRA]

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