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‘Perdas come Fukushima’, Piero Pelù: ‘Le mie parole contro i poligoni di tiro non contro la Sardegna’

Le parole pronunciate da Piero Pelù durante il concerto dei Litfiba all’Arena Grandi Eventi di Sant’Elia tenuto il 12 agosto scorso avevano scatenato un putiferio sul web con una coda molto lunga di polemiche. «Ragazzacci qualcuno si ricorda di Nagasaky, Hiroshima, qualcuno si ricorda di Fukushima e di Chernobyl? qualcuno conosce anche Perdasdefogu allora è la stessa me… è la stessa me… chiudere quei ca… di poligoni di tiro», questa la frase rivolta ai suoi fan. Oggi il leader dei Litfiba, con un post su Facebook, ritorna su quelle parole per precisare che non sono contro la Sardegna, ma contro la presenza militare sull’isola.

«Nei poligoni di tiro sardi – spiega il rocker fiorentino – vengono sparati proiettili carichi di Uranio impoverito e Torio radioattivo, si tratta di materiali estremamente pericolosi per la salute di chi li tratta e di chi è costretto a vivere nelle loro vicinanze. Al concerto di Cagliari ho condannato questi poligoni di tiro (in particolare Perdasdefogu dimenticando però Capo Teulada ed altri) perché sono da sempre Obiettore di coscienza e quindi ripudio tutte le armi e tutte le guerre. Le mie parole non erano assolutamente rivolte alla gente di Sardegna a cui auguro di diventare tutta ultracentenaria e trombante. A chent’annos!».

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