Site icon www.vistanet.it

Festival dei Tacchi, il programma per il weekend

Sabato 5 agosto, il Festival dei Tacchi, si apre al mattino con le attività collaterali, appuntamento alle 09.00 nel bosco di Sant’Antonio a Jerzu con la lezione di Yoga all’aria aperta a cura di Alexandra Redmond di Yoga in Sardinia. Alle 10.00 è in programma un’escursione al sito archeologico di Taccu a Osini.  Alle 12.00, nel Portico Josto a Jerzu, verrà presentato, in forma di studio, Cielo Nero, nuova produzione del Cada Die Teatro scritta dal drammaturgo toscano Francesco Niccolini e da Pierpaolo Piludu, che vede in scena lo stesso Piludu diretto da Mauro Mou.  Lo spettacolo che debutterà il prossimo 3 novembre a Cagliari, sarà replicato anche domenica 6, martedì 8 e mercoledì 9 agosto.

Cielo nero, quasi un film in presa diretta, un folle volo lungo venticinque anni, dove si torna da una guerra e si parte per un’altra, ci si innamora e si fa a botte, si gioca, si ride e si fa l’amore: insomma si diventa adulti, si soffre di gelosia e solitudine, si seppelliscono i propri cari e una città bellissima e amata diventa un cumulo di macerie. Tutto in un presente continuo dove retorica ed eroismo non hanno spazio, perché la vita è più dura di quello che cantano i poeti, la guerra fa schifo, e non c’è gloria per chi sopravvive né, soprattutto, per chi alla “patria” ha sacrificato la vita. (Francesco Niccolini)

La serata proseguirà, alle 17.30, nella biblioteca di Jerzu con la sezione letteraria Libri in scena che ospiterà lo scrittore Giacomo Mameli, autore di Come le figlie, anzi –Ed. CUEC  e la giornalista Claudia Carta.

Alle 19.00, alla Stazione dell’Arte di Ulassai, sarà la volta di Ahab, seconda proposta della compagnia lombarda Pleiadi Art Production, diretta da Michele Losi, con protagonista la giovane Maria Sofia Alleva.  Ahab esplora l’oceano marino e i suoi innumerevoli volti. L’oceano che inghiotte corpi umani o li risputa, concedendo loro la grazia e salvandoli dal naufragio. L’oceano che sa essere inferno di memorie sepolte in acqua, o purgatorio di passaggio per migranti che aspettano di scorgere nuove terre, o ancora paradiso di speculazioni, per soprusi e devastazioni ambientali.

Alle 21.30 ritorna Ascanio Celestini, uno degli ospiti più attesi del Festival 2017, con un nuovo spettacolo dal titolo Che fine hanno fatto gli indiani Pueblo? – Studio. “Pueblo” è la seconda parte di una trilogia che comincia con “Laika”. In entrambi i casi si tratta di vicende di personaggi che vivono ai margini della narrazione alla quale siamo abituati. Personaggi che non hanno alcun potere e spesso stentano a sopravvivere, ma si aspettano continuamente che il mondo gli mostrerà qualcosa di prodigioso. Ci credono talmente tanto che alla fine il prodigio accade. Ignorano il potere di Dio o degli eserciti. La loro forza e la loro debolezza sono la stessa cosa, per questo, pur essendo ai margini della società vorrei che riuscissero a rappresentarla per intero. Questo spero di provocare: che lo spettatore professionista borghese, il giovane laureato o lo studente che ancora vive coi genitori si identifichi in un barbone o in una prostituta rumena, non perché vive la stessa condizione sociale, ma la stessa condizione umana”. (Ascanio Celestini).

Domenica 6 agosto, si inizia alle 09.00 nel bosco di Sant’Antonio (Jerzu) con la lezione di Yoga nel bosco a cura di Yoga in Sardinia; si prosegue alle 10.30 nella Biblioteca comunale di Jerzu con la presentazione de Lo scorpione nello stomaco ed. Arkadia dello scrittore jerzese Ilario Carta; l’autore sarà accompagnato in scena da un altro scrittore jerzese Tonino Serra.

Nel pomeriggio il Festival si trasferisce a Ulassai dove sono in programma tre appuntamenti: inizio alle 17.30 con Giancarlo Biffi, il padre del gufo più famoso del mondo, che dedicherà ai bambini il suo Rosmarino a caccia grossa, un’intrepida storia di amicizia tratta dall’omonimo racconto di Biffi, edito dalle edizioni Segnavia con le illustrazioni di Valeria Valenza.  L’amore è cieco e soprattutto sordo, e dagli incontri con creature tanto diverse nascono nuove amicizie, belle e tenere come le carezze dell’aurora nelle sfumature dei cieli del primo mattino.

Alle 19.00, un altro grande ospite di questa edizione, Marco Paolini paladino del teatro civile che torna in Sardegna con il reading U. Piccola Odissea Tascabile. “U” è un’odissea tascabile ridotta ad un oratorio diviso in movimenti, rapsodie ballate e frottole. La narrazione di Paolini viaggia su invenzioni di linguaggio immediato, pop, politicamente scorretto ma che mantiene fedelmente tutte le corrispondenze con le tappe, gli incontri e le peripezie del viaggio omerico. L’oralità riassume i canti dell’Odissea attraverso una sorta di verso libero che a tratti si fa ritmo sonoro, ballata che viaggia tra luoghi comuni, gli oggetti simbolo e feticci del nostro tempo trattati come isole di spazzatura galleggianti in mare.  Non c’è compassione nella lingua quando descrive la terra, il mare è l’unico luogo dove essa può ancora avere un senso. È una storia tagliente questa narrata dal punto di vista di chi per salvarsi deve mentire, travestirsi, ingannare, combattere. La rotta tortuosa di U incrocia altre traiettorie di naufraghi. La barca di U è diventata una flotta. Per ridare dignità a un milione di odissee serve immaginarne il coraggio, la bellezza e l’astuzia e non solo l’orrore. Serve stupore e non solo pietà, serve ironia dentro la tragedia.

La serata del 6 agosto si chiuderà alle 21.30, con l’ecclettica clown svizzera Gardi Hutter che, a 30 anni di distanza dalla sua ultima performance in terra sarda, ritorna con il fortunato spettacolo Giovanna d’ArPpo.  Nelle sue divertenti esibizioni tragicomiche quasi prive di parole, rappresentate in tutto il mondo, la Hutter crea dei piccoli universi assurdi, i suoi personaggi si muovono con coraggio ma invano, alla ricerca della felicità. In questo caso una lavandaia trasognata e squinternata sogna grandi azioni eroiche. Non trovando nemici degni di lei, trasforma la sua lavanderia in un grottesco campo di battaglia.

 

Exit mobile version