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Reportage fotografico. Vita da rifugio: le bellissime immagini dell’amore che lega i volontari ai cani

Immagini che valgono più di tante parole, forse anche di più di qualche appello per cercar loro adozione: immagini che commuovono ma al tempo stesso scaldano il cuore. Perché da quegli occhi si vede un’anima, mille sensazioni, tanta ricerca di calore, conforto ma soprattutto fedeltà, fino alla fine, cercata e vogliosa di essere donata.

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I favolosi scatti sono il frutto di un reportage fotografico di Rita Bacchiddu, realizzato tra gennaio e aprile scorso al rifugio Amico Mio di Sestu, esposto in mostra al Ghetto, in Castello, tra giugno e luglio. Così come le nostre inchieste (La Casa di Bingo, Amico Mio) portate avanti con lo scopo di mostrare la vita quotidiana “in trincea” all’interno dei rifugi per animali abbandonati con l’obiettivo di mettere in luce tutta la fatica, in termini economici ma soprattutto “umani”, anche questo reportage si propone lo stesso fine.

Immagini che parlano come uno scritto e che mostrano la realtà dei veri volontari, quelli che operano tutti i giorni, senza festività, vacanze, malattie, pioggia o afa che tengano. «Il reportage – racconta Rita Bacchiddu – è stato realizzato come lavoro finale del corso Avanzato della scuola di fotografia “La Bottega della Luce”. La mia idea è nata dalla voglia di mostrare il lavoro dei volontari, il loro amore e la cura che riversano verso gli animali, cani e gatti, che sono da loro ospitati. Sono stata messa in contatto con Silvia Marrocu (la vicepresidente del rifugio, ndr), mi sono recata lì quando potevo, a volte anche senza avvisare. Ho sempre trovato i volontari al lavoro, con la pioggia o con il sole, gli animali sempre accuditi, puliti e curati».

«Al rifugio, continua la fotografa, ci sono degli animali di una bellezza straordinaria e devo dire che ho avuto serie difficoltà a trattenere la voglia e il desiderio di portarli a casa».

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