Ma ormai, da tradizione, non esiste Fiera delle Ciliegie senza cantine aperte, vero attrattore dell’evento, che sabato e domenica ha richiamato nel centro ogliastrino migliaia di persone, locali e turisti. Le viuzze del paese si sono animate con musica, gruppi itineranti come i Tumbarinos del sabato, e decorazioni a tema, invitando l’ospite a seguire il percorso che tra forni e cantine ha offerto ristoro e divertimento a tutti.
I menù erano i più disparati, dalla classica e sempre amata pecora in cappotto, alle seadas. Ma ovviamente non potevano mancare prosciutto e formaggi locali, accompagnati da fiumi di vino e birre artigianali made in Ogliastra. Ma anche sangria, trippa, minestra di casu ‘e fitta, anguli ‘e cibudda, malloreddus al sugo di pecora e patate arrosto a km 0. Le ciliegie, regine della manifestazione, sono state servite ovunque, al naturale, nel vino o declinate in qualche preparazione come marmellate o dolci.
Nella Via Roma, arteria principale della manifestazione, si sono susseguiti stand di prodotti e artigianato locali, che hanno riempito il corso dalla Piazza della Cattedrale fino a Piazza Mameli.
Piccolo inconveniente il caldo, che ha costretto gli organizzatori a posticipare di alcune ore la sfilata folk di domenica pomeriggio, alla quale hanno preso parte i gruppi di Lanusei, San Vero Milis, San Nicolò d’Arcidano, Ortobene di Nuoro, Bari Sardo, Lotzorai e i gruppi mascherati di Samugheo, i Thurpos di Orotelli.
“Passati il carnevale e CammiNatura – è il commento a fine manifestazione di Simona Deiana, presidente Pro loco– posso dire: buona la terza. Sono molto soddisfatta di questa Fiera”.
Con l’evento si chiude il calendario del circuito Aspen “Primavera nel Cuore della Sardegna”.