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In Ogliastra interi boschi sembrano bruciati. Colpa della lymantria

Interi boschi che sembrano bruciati. Questa è la situazione che si presenta ormai da tempo in Ogliastra.

La colpa è della lymantria (parente stretto della più conosciuta processionaria). «Va peggio rispetto allo scorso anno» spiega Andrea Pintus, il Commissario responsabile del settore tecnico del Corpo Forestale. «La situazione più critica e massiva si riscontra nel territorio di Baunei con circa 3500 ettari colpiti. Poi abbiamo Urzulei con 1000 e Talana con un centinaio di ettari ma i dati ci stanno ancora giungendo dalle varie stazioni».

«Nel territorio di Baunei non sono stati colpiti solo i lecci e la roverella ( piante comunemente attaccate) ma anche corbezzoli, ginepro rosso, ginestre e addirittura il cisto e l’infestazione si è propagata dal Supramonte fino al mare» conclude Pintus.

La macchia mediterranea quindi è stata completamente defoliata dalla larva del lepidottero e il risultato è un paesaggio spettrale. A Villagrande le larve hanno fatto la loro comparsa in paese e il comune ha dovuto chiedere aiuto alla ASSL. La peluria delle larve può essere urticante e quindi altamente fastidiosa.

Purtroppo le armi a disposizione per contrastare questo flagello sono poche e costose. La disinfestazione è biologica, infatti avviene tramite l’uso di un bacillo che attacca il sistema digerente dei lepidotteri ma deve essere diffuso con l’elicottero sulle zone colpite e quindi ha un costo altissimo. Il suo impiego quindi è riservato solo su sugherete di alto valore commerciale. In Ogliastra ne è stata individuata solo una nel territorio di Urzulei.

La situazione viene monitorata capillarmente con una rete di campionamento che dal 1999 vede impegnati gli uomini della forestale insieme agli esperti dell’Università di Sassari che controllano i siti di deposizione delle uova e valutano i rischi per l’anno successivo in modo da poter, per quanto possibile, intervenire tempestivamente.