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Il neo sindaco di Osini dichiara guerra allo spopolamento con il progetto di un unico comune dei Tacchi

Osini

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Osini punta sul turismo e sull’unificazione dei paesi dei Tacchi in un unico comune. Parola del neo sindaco Tito Loi, che alle scorse amministrative ha prevalso di otto voti sulla sindaca uscente Mariangela Serrau . L’amministratore non solo punta al recupero del borgo vecchio per farne un gioiellino di accoglienza sul modello dell’albergo diffuso ma anche sul sistema degli  orti che dovranno produrre ortaggi e frutta biologici di nicchia.

«Abbiamo delle vecchie qualità di ciliegie di grande valore aggiunto» sottolinea il neo primo cittadino che sostiene di aver già fatto  un primo passo per ricomporre tutte le parti.  «La comunità – sottolinea Loi- deve essere unita per affrontare le sfide future e con la consapevolezza che, altrimenti, non ci sarà alcuna possibilità di sviluppo. Il paese ha moltissime risorse: un paesaggio bellissimo e una marea di immobili vuoti. Un esempio su tutti, una quarantina di appartamenti  appena costruiti che non si riesce ad assegnare. Bisognerà pensare all’housing sociale per affidare queste case a giovani coppie a prezzi modici  e favorire l’albergo diffuso».

Loi vorrebbe mettere in rete  tutte le peculiarità del territorio attraverso una sinergia con gli altri paesi della valle dei Tacchi.  «Ci uniscono tante cose  e possiamo  immaginare  un progetto condiviso che preveda la visita dell’intero territorio tramite il Trenino verde». La vera bomba è però la sua volontà di costituire un unico, grande comune tra Ulassai, Jerzu e Osini . «Dobbiamo evitare di  subire  un processo che è già in atto col taglio dei servizi  scolastici e non solo. Dobbiamo avere la capacita di gestire e anticipare questo processo che – conclude Loi- sarà inevitabile». 

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