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La storia di Teresa Doa, autista di pullman e mamma di cinque figli

Teresa Doa non si fa intimorire dal detto “donna al volante, pericolo costante”. « Non mi turba, anzi, non mi tocca proprio, gli incoscienti e indisciplinati alla guida sono equamente distribuiti in entrambi i sessi» sostiene con decisione Teresa.

Classe 1973, originaria di Arzana ma residente a Girasole, Teresa è una mamma ogliastrina e tra le pochissime autiste sarde che lavorano nell’ARST. Il suo percorso all’interno della principale azienda di trasporto pubblico in Sardegna, è iniziato col superamento del concorso indetto nel 2011.

 

«Lavoro all ARST da sei anni – racconta Teresa –  è un lavoro che ho scelto di fare perché adoro guidare e adoro ancora di più spostarmi godendo nel frattempo dei nostri panorami. Altro elemento fondamentale, è il fatto che non sfuggo dal contatto con le persone.  Mi piace molto, e il mio mestiere da questo punto di vista mi offre ogni giorno nuove opportunità: tra le curve della nostra Ogliastra, incontro gente di ogni tipo, e ognuno di loro mi arricchisce».

Unica donna autista in Ogliastra, Teresa ha iniziato il suo percorso nel deposito di San Vito. «Qui – spiega – ho trovato dei colleghi che mi hanno insegnato il mestiere. In generale sono poche le donne ma mi piace  ricordare che allora, la prima in graduatoria di quel concorso fu una donna, Stefania Marras, un’amica ora impiegata nel deposito di Olbia».

 

Prima di essere autista però, Teresa è  mamma. «Ho cinque meravigliosi figli – racconta – Sandra, nata nel ’97, ora matricola universitaria; Angela del ’99, Luigi del 2000, Gabriele e Simone nel 2001, gli ultimi quattro tutti alle superiori. Soprattutto i miei figli maschi a volte mi ripetono la famosa battuta del “donne al volante, pericolo costante”, e io in risposta, anche se so che scherzano, a volte li lascio a piedi sul serio».

 

Il mestiere di autista, secondo l’ideologia errata spesso presente nella nostra società, che vede mestieri per “donne” e mestieri per “uomini”, se intrapreso da una mamma come Teresa, può suscitare atteggiamenti ostili.  «Ho ricevuto delle critiche sia dentro che fuori dal mondo lavorativo per questa mia scelta – spiega Teresa – ma credo che il mio stato di servizio parli chiaro. Metto passione nel mio lavoro, ed è questo il segreto che inoltre mi permette di conciliare l’essere mamma di cinque figli e lavoratrice . Questo doppio mestiere è indubbiamente faticoso, ma la fatica e gli sforzi per svolgerli entrambi vengono facilmente ripagati se si fa un lavoro che piace, e io adoro entrambi i miei ruoli».

 

«Consiglio vivamente a tutti i genitori – conclude Teresa – di non mettere paletti mentali ai propri figli, perché non esistono mestieri da o per soli maschi o sole femmine. La dolcezza e la femminilità possiamo abbinare ad una donna, o il senso di protezione che tanto possiamo amare in un uomo, non dipendono da ciò che svolge come professione».