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Il cacciatore e la matrigna cattiva di Biancaneve oggi a processo nel Tribunale di Lanusei

Processo di Biancaneve

Processo di Biancaneve

Si sono suddivisi i ruoli per affrontare la celebrazione del processo  simulato a carico del cacciatore e della matrigna cattiva.  Dopo aver lavorato sui  codici di procedura penale, 25 studenti e studentesse del liceo classico e scientifico di Tortolì questa mattina hanno messo in scena un vero e proprio processo penale in un’aula  del tribunale di Lanusei.

Imputati in gabbia

Impegnati nel progetto di alternanza scuola-lavoro “Legge, diritto e cittadinanza”, i ragazzi hanno affiancato la teoria alla pratica frequentando nei mesi  scorsi le aule giudiziarie dove si svolgevano udienze per usura e bracconaggio sul fronte penale e cause di usucapione su quello civile, ed oggi si sono calati nel ruolo di avvocato difensore , giudice, pubblico ministero, imputato, parte lesa e testimoni.

Sotto la guida della tutor esterna, l’avvocata Mara Cuboni, e del presidente del Consiglio dell’ordine Gianni Carrus, hanno celebrato il processo prendendo spunto dalla fiaba di Biancaneve e i sette nani. Gli  aspiranti avvocati hanno capito, leggendo tra le righe del racconto fiabesco,  che nella vicenda della giovane donna salvata da un principe,  sono molti i reati contestabili non solo alla matrigna cattiva che cerca, invano, di far ammazzare la fanciulla dal cacciatore e poi di avvelenarla con una mela, ma addirittura al principe, che la bacia mentre dorme indifesa, e ai nanetti che incitano l’intraprendente giovanotto a farlo.Tutti capi d’imputazione descritti dal codice penale che i ragazzi hanno imparato a conoscere.

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