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Un anno di silenzio della Regione sul Dna ogliastrino, in Consiglio arriva una mozione dei sardisti

Genoma

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Dna ogliastrino  acquistato dalla multinazionale delle biotecnologie Tiziaana Life , che fine ha fatto la Regione? Lo chiedono i sottoscrittori della mozione presentata in Consiglio regionale (primo firmatario il sardista Angelo Carta) che denunciano un anno di silenzio da parte dei vertici regionali nonostante l’argomento sia spinoso e delicato.

Nel provvedimento, che risale al 18 maggio scorso, non solo ripercorrono le vicende  nell’ambito della procedura fallimentare della società Shardna ceduta alla società inglese Tiziana life sciences con  l’intera raccolta di materiali biologici provenienti da prelievi e studi eseguiti sulla popolazione ogliastrina ma ricordano il movimento d’opinione che seguì quello che venne considerato un vero e proprio scippo ai danni dei 13mila donatori ogliastrini.

A nulla sono serviti i due ordini del giorno approvati dall’assemblea regionale il  27 luglio 2016, con i quali si impegnavano il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e la Giunta regionale a porre rimedio a questo fatto. “A oggi- si legge nella mozione – la Giunta regionale nulla ha fatto per riparare a questa gravissima ingiustizia, disattendendo ancora una volta la volontà del Consiglio regionale. Tale silenzio e questa inerzia stanno, di fatto, legittimando qualunque azione speculativa voglia essere posta in essere a danno dei sardi”.

La mozione impegna il presidente della Regione e l’assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio a tre iniziative. La riguarda il portare avanti le trattative tra la Regione e la società Tiziana life sciences al fine di trovare un accordo tra la società londinese e il CNR sull’utilizzo del Dna dei 13mila ogliastrini; la seconda porre in essere tutte le azioni possibili al fine di tutelare il diritto dei sardi ad essere padroni del loro stesso sangue, anche a seguito degli ordini del giorno approvati il 27 luglio 2016 e la terza  riferire in via urgente sulla vicenda in oggetto in Consiglio regionale anche con riferimento alle iniziative assunte a seguito degli ordini del giorno.

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