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Servizi sanitari, la spesa regionale diminuisce ma l’Ogliastra insorge

ospedale lanusei

La spesa sanitaria della Regione è diminuita ed i problemi non sono stati risolti. Almeno stando alle ultime vicende che interessano la sanità nell’Isola, Ogliastra compresa. E a poco servono i proclami dell’assessore regionale Luigi Arru  se i pazienti continuano a lamentarsi.

Lo fanno di persona quando decidono di chiamare i carabinieri perché temono che salti la chemioterapia a causa della mancanza di personale e si affidano ai social che sono quanto mai attivi. L’ultimo post è del comitato “Giù le mani dall’Ogliastra” che si scaglia contro la classe politica regionale . “Non possiamo aspettare inerti che ci vengano portati via tutti i più basilari diritti per poter vivere nella nostra terra.Non possiamo subire le angherie di chi sta seduto su una poltrona e decide solo a suo piacimento” si legge in un post del profilo Facebook. Intanto  Arru in una nota spiega che «la spesa sanitaria in Sardegna nel 2015 non è cresciuta, ma ha registrato un decremento rispetto agli anni precedenti». Il commento dell’assessore riguarda il rapporto Crenos sui costi sanitari.

La notizia  non serve certo a rasserenare gli animi degli ogliastrini che temono nuovi tagli ai servizi sanitari.  “La Corte dei Conti nella verifica del rendiconto della Regione ha stabilito che i costi sono diminuiti “ prosegue l’esponente della Giunta. “I giudici contabili hanno riconosciuto che gli stanziamenti finali della spesa sanitaria per il 2015 costituiscono il 34,17% degli stanziamenti complessivi della Regione, con una diminuzione del 10% rispetto alla percentuale di incidenza del 2014. Va ricordato, peraltro, che senza la spesa per i farmaci innovativi (pari a 60 milioni) il decremento sarebbe stato ancor più notevole”.Se è vero che il costo per il personale è aumentato, altrettanto vero è che negli ultimi tre anni sono state ridotte le spese per le consulenze, le collaborazioni, i rapporti interinali (-10,39%) ma pare di capire che la battaglia stia per entrare nel vivo. Da una parte un territorio marginale che teme il depotenziamento dell’unico ospedale , dall’altra una centro decisionale che comunque deve e vuole tagliare i costi. Chi sarà a pagarne le conseguenze?

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