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“Come figlie, anzi” del giornalista Giacomo Mameli presentato con successo ieri a Perdasdefogu

Come figlie, anzi” l’ultimo lavoro del giornalista e scrittore Giacomo Mameli è stato presentato ieri a Perdas nella biblioteca comunale.

Dopo la presentazione al Salone del libro di Torino del 19 maggio scorso, l’autore è tornato “a casa”  per far conoscere ai suoi compaesani le storie, “fedelmente trascritte” delle dodici donne che popolano il suo libro. Dodici storie di donne coraggiose, che hanno lasciato la loro terra per raggiungere l’Italia e in particolare la Sardegna, per lavorare, spesso come badanti, per poter dare un futuro migliore alle loro famiglie rimaste a casa. Dodici storie di donne, a volte tristi e accomunate dalla violenza che spesso hanno dovuto subire.

A raccontare il libro,insieme all’autore,  delle indedite relatrici, Maria Antonietta Piras (insegnante), Giovanna Mura (ricercatrice universitaria) e Vania Lai (studentessa liceale), tre donne di diverse generazioni che hanno spiegato al pubblico presente in sala, le loro personali impressioni sul romanzo filtrate dalle loro esperienze di vita.

Tante le chiavi di lettura fornite nel corso della serata che hanno entusiasmato il pubblico foghesino sempre attento e sensibile agli eventi culturali. Hanno dato voce alle donne del romanzo le letture di Marcella Puddu, Carolina Prasciolu ed Elisa Lai.

“Come figlie, anzi” (edito da CUEC), è un viaggio anche attraverso la letteratura mondiale, tutte le protagoniste legano i loro ricordi ad una poesia, a un libro letto da giovani. Scorrendo tra le pagine ecco che incontriamo Leopold Sedar Senghor, Lev Tolstoj, ma anche Grazia Deledda e Antonio Gramsci, autori questi ultimi conosciuti dalle badanti grazie alla loro permanenza nell’Isola.

Le storie del romanzo sono intrise di coraggio, di voglia di riscattarsi, e dal desiderio di tornare nella propria casa, il libro è dedicato, come precisa l’autore, alla bisnonna e alla nonna, ma anche “a tutte quelle donne (e uomini, e bambine, e bambini) a cui il Mare Mediterraneo non ha fatto conoscere l’Italia.

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