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Talana, presentate le misure per sviluppo e occupazione con focus sul comparto suinicolo

L’Unità di Progetto per l’eradicazione della Peste suina africana in Sardegna ha presentato ieri a Talana, con i tecnici dell’Agenzia Laore e i veterinari dell’ASSL Ogliastra, le opportunità offerte dal Programma di sviluppo rurale (PSR) per fare impresa e creare occupazione nelle zone interne dell’Isola.

L’incontro si inserisce all’interno di un progetto di valorizzazione e promozione delle Misure della nuova programmazione agricola che la Regione ha avviato nelle aree maggiormente interessate dalla presenza della Peste suina africana e dal pascolo brado (illegale) dei maiali. Un focus particolare dei relatori è dedicato infatti all’informazione sulla neo normativa regionale in materia di allevamento suinicolo e di emersione dall’irregolarità dei soggetti che detengono gli animali al di fuori della legge, delle buone pratiche di allevamento sanitario e di tutela della salute animale.

Proprio in agro di Talana e in alcuni Comuni vicini sono stati segnalati negli ultimi mesi focolai di PSA che hanno portato all’abbattimento dei maiali e al blocco della movimentazione imposto per gli allevamenti localizzati nel raggio dei 10Km dalla localizzazione del virus. Tale cordone sanitario è imposto dalla legislazione vigente con l’obiettivo di isolare e contenere l’eventuale espansione della malattia.

Talana. Nel centro ogliastrino, su una popolazione residente di circa 1.000 abitanti, gli allevamenti registrati sono passati da 37 a 50, anche grazie alle domande di primo insediamento in agricoltura dei giovani presentate negli ultimi mesi. A Talana operano inoltre da anni aziende modello nel settore del semi brado.

L’assemblea. Molte le domande che dal pubblico hanno animato l’incontro di questa mattina con gli allevatori, e i potenziali futuri allevatori, interessati a raccogliere il massimo delle informazioni e a portare all’attenzione dei relatori la situazione specifica affrontata tutti i giorni nel territorio: dalla presenza della PSA nel selvatico alla trasmissione tra cinghiali e suini domestici non custoditi, passando dai finanziamenti PSR come per esempio il benessere animale sui suini. Su questa misura specifica la Regione Sardegna, pioniera a livello europeo, ha stanziato un fondo che supera i 50 milioni di euro per il settennato 2014-2020. E poi i controlli e gli esami sugli animali infetti o con sospetto di infezione da PSA, il blocco alla movimentazione dei suini in caso di focolaio.

I lavori. L’incontro, organizzato nella sala polivalente ‘don Tendas’, si è aperto con l’intervento di Sandro Muggianu (Laore) sul tema del Ravvedimento operoso che gli allevatori illegali di suini possono percorrere per emergere dalla condizione di irregolarità. Poi la veterinaria dell’ASSL Ogliastra, Giampiera Piras, ha spiegato l’importanza dell’anagrafe zootecnica, mentre Filomena Mucelli (Laore) ha illustrato le opportunità per il comparto suinicolo messe a disposizione dalle misure del PSR. Piera Angela Cabras, dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna, sezione di Tortolì, è intervenuta invece con dei chiarimenti sulla diagnostica di laboratorio relativa ai controlli sui suini domestici e selvatici. Ha coordinato i lavori Antonio Calvia dell’Agenzia Laore.

L’ultimo appuntamento del ciclo di incontri sui territori, che dal 31 marzo ha fatto tappa in 16 Comuni di Barbagia, Ogliastra, Baronia e Goceano, è fissato per il prossimo 18 maggio a Oniferi.

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