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Arbatax, omaggio al Giro d’Italia con il Murale di “Vele Corsare”

I ragazzi di Vele Corsare

Un murale come omaggio al Giro d’Italia e alle tappe sarde dell’evento ciclistico, si fa ammirare nel centro di Arbatax.

La realizzazione dell’opera è stata promossa dall’associazione “Vele Corsare”, a raccontarne il significato il presidente Matteo Musella. “Nella parte superiore sono rappresentati i profili – delle tappe sarde –  illuminati ufficialmente dagli organizzatori del giro d’Italia” ha detto Musella “a partire da sinistra si vede il profilo di Alghero con le mura e la torre, il museo di Olbia, gli scogli rossi ad Arbatax, e infine il comune di Cagliari”.

La parte bassa del murale vede quattro ciclisti in corsa “Bartali, Gimondi, Pantani e Aru rappresentano la nostra idea, concordata con gli artisti, di realizzare un murale generazionale” ha spiegato il presidente di Vele Corsare “i quattro famosi ciclisti rappresentano infatti varie epoche, Bartali a sinistra è completamente in bianco e nero, i colori iniziano con Gimondi fino ad Aru, che nonostante non partecipi al Giro è stato lasciato nel murale per rappresentare l’attualità”. “Ancora nella parte sinistra dell’opera ci sono le scritte “Giro d’Italia” con lo stile ufficiale della “Gazzetta dello sport” e il logo ufficiale numero cento”.

“Il murale è diviso in due da una fascia rosa nella quale compaiono tre loghi, quello della città di Tortolì come città di tappa, il logo dell’associazione Vele Corsare e quello di Arbatax Borgo Marinaro che fondamentalmente è la manifestazione che ha permesso il compimento di quest’opera realizzata con dei fondi rimasti dall’edizione 2016” ha detto Musella “ci è sembrato un’ottima idea abbellire Arbatax creando una cosa ad hoc legata al Giro.  Per questo murale ringraziamo lo studio 778 degli architetti di Tortolì che insieme ad altri volontari, hanno realizzato il murale, ringraziamo ancora tutte le persone che hanno collaborato, da chi ha fatto il cemento a chi ci ha prestato i pennelli e vernice a chi è venuto ad aiutare fisicamente anche per un minuto” ha concluso Matteo Musella.

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