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Si fa la piega nel suo Salone e non emette lo scontrino: multata. Pena giusta o eccesso di severità?

Ha fatto scalpore il caso della parrucchiera multata per essersi fatta la piega, ma non lo “scontrino” all’interno della propria parrucchieria: Mara Lucci, titolare di un salone di Oggiono (Lecco), è stata sanzionata dalla Guardia di finanza e ora dovrà pagare una multa da 500 euro; nel verbale – racconta – mi è stato contestato di non essermi auto-emessa la fattura per l’acconciatura che mi era appena stata eseguita, all’interno del mio stesso salone, da una mia dipendente, tra una cliente e l’altra; anzi: siccome si trattava appunto di un passatempo, ci abbiamo impiegato parecchio.

“Confesso – ha spiegato allibita la parrucchiera – che, inizialmente, ho creduto che i finanzieri scherzassero e ridevo. Ho iniziato a stare male e a piangere. Inutilmente ho invocato il buon senso, spiegando che 500 euro sono tantissimi per non avere commesso pressoché niente.”.

Come ha spiegato un agente della Guardia di Finanza di Tortolì, al di là del trauma per la multa, non si tratta in alcun modo di pena troppo severa nei confronti della titolare, ma di semplice applicazione di una pena per la violazione della normativa sull’autoconsumo, articolo 3 del Dpr 633/72er che prevede che il titolare di qualsiasi attività, emetta sempre la fattura o batta lo scontrino, con l’importo della prestazione (in tal caso, i 10 euro della piega) mentre, alla voce totale, vada indicato zero.

Come ha spiegato il finanziere, anche un barista che abbia voglia di bere un caffè nel proprio locale, deve emettere il relativo documento fiscale, così come un ristoratore all’interno del proprio ristorante non dovrebbe “abbandonare la sala” senza aver inserito i dati nel registratore. Per garantire maggiori controlli è necessario che il quantitativo della merce all’interno dell’attività sia dichiarato, in modo da avere sempre una perfetta corrispondenza di ciò che entra e ciò che viene consumato.”

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