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La studentessa Ihlam Mounssif dopo la centrifuga mediatica: «Torno ai miei studi ma continuo a combattere per i miei diritti»

La storia di Ihlam Mounssif, studentessa 22enne di Bari Sardo (ma originaria del Marocco), è rimbalzata da una parte all’altra dello Stivale, destando scalpore e offrendo all’opinione pubblica l’occasione per riflettere sulle disposizioni italiane in materia di cittadinanza.

La studentessa ogliastrina, avrebbe dovuto ricevere a Montecitorio un premio destinato ai migliori neolaureati. Presentatasi alla Camera dei deputati per partecipare alla premiazione, si è vista negare l’ingresso a causa della sua cittadinanza marocchina.  La presidente della Camera, Laura Boldrini, si è interessata al caso della studentessa sardo-marocchina e pochi giorni dopo l’ha accompagnata personalemente a Montecitorio.

Da quel momento per Ihlam è scattata una sorta di centrifuga mediatica. E’ stata intervistata da radio, giornali e televisioni e solo ora sta tornando alla normalità. «Non è stato facile, l’esposizione mediatica è stata improvvisa e molto intensa» racconta Ihlam «Credo di aver comunque affrontato con serenità e serietà la situazione, consapevole dei rischi  che questo stare sotto ai riflettori porta comunque con sè. Si è creata, infatti, anche tanta confusione su quanto accaduto».

«Comunque sono felice di aver preso la palla al balzo per fare luce, ancora una volta, sulle questioni in materia di cittadinanza» afferma la studentessa modello che si defisce “sardissima” «La classe politica è ancora troppo indifferente nei confronti di queste tematiche. Non è il momento di tirarsi indietro ma di combattere per i nostri diritti, per chi vive discriminazioni di questo tipo quotidianamente. Per l’Italia sarebbe un passo di civiltà. Servono il coraggio e la virtù per far approvare una riforma. L’Italia è cambiata e le leggi in materia, degli anni Novanta, sono obsolete, non stanno al passo con i tempi. Ora tornerò alla mia vita e ai miei studi, sempre pronta però a combattere per i principi in cui credo. In questi giorni ho percepito molta solidarietà e sostegno da parte di molti ma ho anche capito che gli italiani non sono ancora consapevoli di ciò che affrontiamo noi ogni giorno. Quindi, dobbiamo lavorare sodo, per adeguarci agli standard degli altri paesi democratici».

 

 

 

 

 

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