Site icon www.vistanet.it

Perdas. Dopo la chiusura del centro diurno Aias i quattro ragazzi sono ancora a casa

La speranza di una rapida conclusione della drammatica soluzione per i pazienti Aias di Perdasdefogu non è ancora arrivata. Sono passate  settimane e i quattro ragazzi si trovano ancora a casa, accuditi esclusivamente dai propri famigliari. Era arrivata col nuovo anno la triste notizia della chiusura del servizio diurno del centro Aias di Perdasdefogu.

La ragione della sospensione del servizio era stata spiegata in una lettera ricevuta dai genitori e tutori dei ragazzi (Francesco Mulas, Loredana Mulas, Luca Guerriero e Mariano Efisio Murgia), che usufruivano delle prestazioni nel centro, la Regione “non ha concesso l’accreditamento per la riabilitazione semiresidenziale al centro Aias di Perdasdefogu”. Dal due gennaio, data della dimissione dei pazienti, non si è trovata una risposta all’emergenza. Uno spiraglio si era aperto dopo l’incontro con i genitori dei disabili col manager dell’Assl di Lanusei Pino Frau, che da subito si era messo al lavoro per cercare una soluzione al problema.

Antonello Mulas, padre di Francesco e portavoce del gruppo dei genitori lancia un grido d’aiuto “Non è cambiato nulla per i ragazzi che dal due gennaio hanno perso l’inserimento all’Aias” racconta “si sono susseguiti diversi problemi e i nostri cari sono rimasti fuori da quella porta garantiva loro un servizio necessario e fondamentale”. “A distanza di un mese e mezzo gli sforzi dei responsabili Assl per tamponare momentaneamente la situazione, in attesa di un progetto futuro e definitivo” prosegue Mulas “si sono scontrate con le diverse e continue difficoltà dell’Aias o dei vertici Aias” incalza “la nostra richiesta è che una soluzione si trovi il prima possibile”.

“Sembra sia prossima una svolta, infatti siamo stati convocati dal direttivo Aias di Perdas, martedì 21 febbraio” continua Mulas e forse “la risposta che aspettiamo potrebbe concretizzarsi con l’avvio di un nuovo progetto, della durata di novanta giorni, per il quale abbiamo tutti consegnato entro la scadenza del 30 gennaio, le impegnative mediche utili al reinserimento dei ragazzi nel programma riabilitativo”.

I giorni scorrono sempre uguali per i quattro ragazzi costretti tra le mura domestiche, “apprezziamo lo sforzo che sta facendo l’Assl di Lanusei supportandoci e dimostrandoci la voglia di aiutarci” ma altre paure si fanno largo in questa situazione di incertezza “attendiamo con ansia che parta il nuovo progetto, anche se sappiamo che alla scadenza dei tre mesi dovremmo aver già fatto i conti con le difficoltà di una nuova soluzione che garantisca ai ragazzi e alle loro famiglie il supporto necessario per definire un adeguato progetto personalizzato e definitivo” conclude Mulas.

 

Exit mobile version