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Scuola di tifo positivo: domani la “curva dei piccoli cuori rossoblu” del Sant’Elia ospiterà i bambini di Perdas e Ales

Le organizzatrici

Prima partita casalinga per il Cagliari nel girone di ritorno e un dono speciale per i bambini delle scuole elementari di Perdasdefogu e di Ales. La fondazione Carlo Enrico Giulini, in collaborazione col Cagliari Calcio, in seno al progetto “scuola di tifo positivo”, regalerà ai piccoli l’ingresso al Sant’Elia per il match che si disputerà domenica contro il Genoa.

Il progetto promosso dalla fondazione è volto a contrastare gli esempi negativi di fanatismo calcistico. “Scuola di tifo positivo” racconta Gloria Corgiolu – referente per la Sardegna della fondazione Giulini- “nasce tre anni fa in seguito a episodi di tifo negativo verificatesi negli stadi di tutta Italia, con lo scopo di promuovere quelli che sono i valori del tifo positivo fuori e dentro il campo da gioco”. Per portare avanti lo spirito del progetto c’è tanto lavoro dietro. Insieme a Gloria Corgiolu di Jerzu, collaborano altre due ogliastrine Viviana Depau di Perdas, Liliana Carrus di Jerzu e una cagliaritana Enrica Latini.

Non solo la domenica allo stadio, parte del progetto prevede che le ragazze si spostino, spesso insieme ai giocatori del Cagliari, per gli istituti scolastici. “Andiamo nelle scuole e cerchiamo di sensibilizzare i bambini ai sani principi del tifo” racconta ancora Gloria Corgiolu “principi che i bambini una volta arrivati allo stadio sapranno applicare”. Viviana Depau collabora al progetto da due anni, dal momento fatidico in cui il Cagliari è salito in serie A, “a scuola prepariamo, insieme ai bambini, dei cartelloni da portare allo stadio” racconta “una volta arrivati al Sant’Elia trucchiamo i piccoli, scudetto con i quattro mori ai maschietti, cuoricino rossoblu per le bambine”.

Indispensabile poi la “scatola magica” dove le ragazze ripongono i trucchi (rigorosamente anallergici) e le salviette struccanti. Tante le soddisfazioni ottenute in questi anni dalle giovani che con entusiasmo seguono il progetto, tra i ricordi più belli di Viviana Depau c’è sicuramente lo sguardo dei bimbi che non hanno mai visto lo stadio, “se i bambini di Cagliari hanno ben in mente cosa sia il Sant’Elia, perché magari hanno avuto più possibilità di andarci” racconta “quelli dei paesi più piccoli e lontani dal capoluogo quasi non sanno cosa sia e rimangono estasiati e stupiti dalla grandezza della struttura”. Centinaia i bambini, dai sei ai dieci anni, che finora hanno potuto partecipare alle partite in casa del Cagliari grazie a “scuola di tifo positivo”.

“La curva dei piccoli cuori rossoblu” zona assegnata ai minitifosi, ospiterà domani una piccola parte di Ogliastra e di oristanese, e i loro accompagnatori, uniti in un unico coro che si leverà nel rispetto di qualsiasi fede calcistica e chissà che non diventino la pietra miliare dell’abbattimento di tutte le differenze.

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