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Ritrovamenti che raccontano una storia antichissima a Perdas. I nuragici sono tornati a casa

“I nuragici sono tornati a casa” e ad attenderli una sala gremita di persone incuriosita dall’affascinante e misteriosa storia che li avvolge.

Nella sede del gruppo grotte Ogliastra a Perdasdefogu, un gruppo di esperti costituito da antropologi e archeologi ha esposto, al numeroso pubblico, l’enorme importanza che i resti rappresentano sia a livello scientifico che a livello storico-culturale.

I primi studi sulle ossa, a cura del professor Carlo Maxia, iniziano negli anni ’60 del 900, e sono proseguiti fino ai giorni nostri. Ad esporre i risultati dell’avanzamento degli studi, ieri, è stata l’antropologa Patrizia Martella, che si è occupata con grande dedizione dell’ossario di Tueri.

Ad oggi, ci troviamo di fronte a un gruppo di una cinquantina di individui, il cui sesso è stato attribuito da uno studio dei crani, 28 individui maschi, 17 femmine e un piccolo gruppo costituito dagli “incerti”. E l’altezza dei sardi? Un mito da sfatare, i nuragici diversamente da come si potrebbe pensare non erano poi così bassi, 164,2 cm gli uomini e 153,3 cm le donne.

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