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Arrestati per rapina ai danni di un ambulante napoletano due uomini di Jerzu

Carabinieri di Jerzu con la refurtiva

Carabinieri di Jerzu con la refurtiva

Sono stati convalidati in mattinata gli arresti di B.A. 36enne e C.M. 43enne. entrambi di Jerzu, che la scorsa sera si sono resi responsabili di un rapina ai danni di un venditore ambulante.

I fatti risalgono alla sera del 26 luglio quando, lungo la strada che da Jerzu porta a Tertenia, in località “Su Crabiolu”, a seguito di richiesta  d’intervento arrivata al 112 da parte di G. F. 29enne napoletano venditore ambulante di casalinghi e oggetti per la campagna,  i carabinieri del Nucleo radiomobile, guidati dal maresciallo Danilo Tegas, hanno tratto in arresto i due uomini.

I due dopo aver incontrato la vittima con la scusa di voler acquistare la merce in suo possesso,dopo averla minacciata con un martello da muratore, si sono impossessati di un gruppo elettrogeno del valore di circa 500 euro e sono poi fuggiti a bordo di una Fiat Strada di colore bianco. Il commerciante ha chiesto aiuto ai carabinieri. La pattuglia dell’Aliquota Radiomobile, giunta immediatamente sul posto, su indicazione del rapinato, è riuscita a localizzare e bloccare i due  che intanto avevano occultato la refurtiva nella fitta vegetazione. L’oggetto è stato  successivamente rinvenuto dai militari grazie alle indicazioni di chi ha compiuto la rapina e restituito al legittimo proprietario. Il martello da muratore, utilizzato per aggredire la vittima, è stato sequestrato e  depositato presso l’ufficio corpi di reato del Tribunale di Lanusei.

Da quanto sostenuto dalla tesi difensiva dei due imputati, la rapina sarebbe scaturito a seguito di una truffa subita ai loro danni da un altro rivenditore campano. Infatti i due, qualche mese fa, avrebbero acquistato due gruppi elettrogeni per la cifra di 500 euro ciascuno con caratteristiche diverse da quelle pattuite; strumenti che a listino costano molto meno del valore per cui vengono spacciati. Scoperto l’inganno e credendo di trovarsi di fronte alla stessa persona , hanno ritenuto opportuno impossessarsi dell’oggetto, salvo poi apprendere dai carabinieri che era una persona diversa. Per tale motivo, dopo aver capito quanto accaduto, hanno restituito il gruppo elettrogeno, occultato tra la vegetazione, ai militari. I due jerzesi, su disposizione dell’autorità Giudiziaria che ha valutato positivamente la loro collaborazione con la polizia giudiziaria operante, sono stati rimessi in libertà.

 

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