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Tra sgomento e indignazione: la Brexit vista dagli ogliastrini che vivono in Gran Bretagna

bandiera UK

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La notizia dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea sgomenta.  Ma la vicenda così come la si vive in Ogliastra ha toni molto più sfumati rispetto a come viene vissuta nella lontana ( e per qualcuno perfida) Albione. Ma cosa dicono gli ogliastrini che in Gran Bretagna ci vivono e lavorano dell’esito dello storico referendum  che ha sancito la vittoria degli antieuropeisti?  “Per sfamare una fantasia coloniale, la nazione ha votato dalla stessa parte dell’odio e della paura. Spero che non sia l’inizio di un movimento mondiale di ritorno al passato. Probabilmente andremo via da qui molto presto” afferma, durissima, una giovane tortoliese di 28 anni, Elisabetta, da anni a Londra.

Federica, che di anni ne ha 32, e vive  a New Castle da gennaio, ancora non riesce a farsene una ragione. “E’ stata una doccia fredda, non ci aspettavamo questo risultato. E’ un momento di sconforto per noi ogliastrini qui in Inghilterra. Credo che ci saranno ripercussioni economiche” osserva. E rilancia:  “ancora una volta l’uomo non impara dagli errori del passato. Vedremo come la gestiranno. posso dire però che  l’umore è  sotto ai piedi, la stiamo concependo come una sconfitta per l’umanità”.

C’è chi come Nadir, che vive a Lanusei ma in Inghilterra ci va spessissimo, pone l’accento sulle percezione dell’Unione Europea.  “Cosa posso dire? Il voto in questione – commenta Nadir – dimostra ancora una volta che l’Unione Europea viene percepita in maniera diversa a seconda del territorio e la “classe” in cui si vive. In troppi hanno dato per scontato l’esistenza della Unione, la stessa che in questi anni non si è fatta buona pubblicità su vari fronti, alimentando sempre più dubbi sulla sua utilità.  E’ troppo presto per dire se la Brexit sarà un bene o meno per il Regno Uniti”

Bisogna varcare i confini ogliastrini per sentire un parere  favorevole alla Brexit. E’ della cantante Claudia Aru che interviene sui social e scrive: “voglio prendere le distanze dal coro di indignazione che si sta levando contro il risultato del Brexit. Sarò brevissima: L’Europa così com’è non funziona, è destinata all’implosione, non è equilibrata e sta applicando la dittatura finanziaria dei giganti a discapito delle piccole economie. E su questo mi sembra che siamo tutti d’accordo. Che questo schiaffone possa in qualche modo far aggiustare il tiro e riportare un po’ di equità, giustizia, umanità ed equilibrio in Europa? A me piace vederla così. Che poi stiamo parlando di supposizioni, ora vediamo che succede, come spesso accade, la verità “la scopriremo solo vivendo” .

 

 

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