Site icon www.vistanet.it

“Leggeva il presente, prefigurava il futuro”. Il GAC ricorda Fabrizio Selenu, a tre mesi dalla scomparsa

Fabrizio e i suoi compagni di viaggio durante il viaggio in Cornovaglia

 

“Leggeva il presente, prefigurava il futuro”. Gli insegnamenti di Fabrizio Selenu e il suo carisma nel video pubblicato dai colleghi su Youtube, che dopo tre mesi dalla scomparsa del presidente, affidano i propri pensieri anche ad un comunicato ufficiale:

“Il Gruppo Azione Costiera della Sardegna Orientale era un grande vanto per il suo presidente. In quella scommessa pensata con 54 partner si annidava tutta la sua forza di volontà, il suo desiderio di far crescere un comparto e di scacciare le nebbie della crisi. Fabrizio Selenu non è più materialmente il condottiero di questo progetto, ma le sue idee brillanti, il suo vedere sempre il bicchiere mezzo pieno dovrà essere di esempio per tutti nel perseguire con tenacia i traguardi da lui auspicati. Nell’interagire con i suoi stretti collaboratori mai parole di sconforto, ma piena consapevolezza che con il dialogo si riesca a tirare fuori sempre il meglio.

E il suo era un metodo infallibile perché solo con la giusta dose di entusiasmo da infondere al prossimo, si riesce a tenere affiatata e produttiva una bella aggregazione di persone. Scomparire così, dall’oggi al domani, lascia un solco profondo, è indubbio. Gli interlocutori con cui aveva a che fare quotidianamente avranno modo di riflettere e ricordare con più attenzione quali fossero le sue aspirazioni.

Guardare avanti era il suo motto preferito: sapeva dispensare le giuste gratificazioni verbali a chi si distingueva per un lavoro ben fatto, ma non allentava la presa ricordando che bisognava andare oltre Il Piano di Sviluppo Locale Sardegna Verso il 2020”. E le fondamenta, in tal senso erano già state idealmente gettate. Il suo carisma varcava i confini dell’isola e quando sei mesi fa le delegazioni provenienti da Galizia, Friuli Venezia Giulia e Cornovaglia ebbero modo di conoscere a fondo le belle realtà paesaggistiche e imprenditoriali del territorio, lui era già pronto a fare bagagli e ricambiare la visita, ma non per scopi turistici.

Nella sua mente circolavano sicuramente delle sensazioni che lo avrebbero indotto ad inventarsi qualche altra miglioria da apportare al mondo della pesca. E la Cooperativa Pescatori Tortolì rappresentava un continuo laboratorio di sperimentazione. Lo mostrava con fierezza ai visitatori, soprattutto ai più giovani, affinché capissero che l’economia legata alla pesca merita di essere riscoperta e valorizzata all’ennesima potenza. Anche le scolaresche avevano la grande occasione di perlustrare con lui quel magnifico paesaggio lagunare foriero di prodotti e di speranze.

 

Exit mobile version