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Riforma della rete ospedaliera: Lanusei diventa presidio di base. Ferreli: “l’Ass. Arru ha preso in giro l’Ogliastra, si torna indietro di 40 anni”

Ospedale LANUSEI

Ospedale LANUSEI

Il sindaco Davide Ferreli

Il sindaco Davide Ferreli

La riorganizzazione della rete ospedaliera della Sardegna, recentemente approvata dalla giunta regionale ( e che a breve approderà in consiglio), non va giù al sindaco di Lanusei, Davide Ferreli. Per il primo cittadino le richieste del territorio sono state completamente ignorate dall’Assessore alla Sanità Luigi Arru.

Delibera N.6/2015 alla mano, datata 2 febbraio 2016, troppe cose non quadrano per Ferreli e diversi gialli sulle questioni che riguardano il presidio ospedaliero ogliastrino: il primo, relativo al numero dei posti di letto. In un  comunicato stampa ufficiale diffuso dalla regione si parla addirittura di un aumento da  175 a 181, nella delibera invece di soli 175 posti letto. La domanda è: come verranno ripartiti? Durante la conferenza socio sanitaria dell’Ogliastra, tenuta lo scorso settembre, veniva richiesto espressamente all’Assessore Arru, in un documento firmato all’unanimità dai rappresentanti del territorio, che venissero riconosciuti 181 posti letto, così ripartiti: 120 nell’ospedale di Lanusei e 61 nella clinica Tommasini. Richiesta ignorata.

La riforma recentemente approvata è parte fondamentale del piano sanitario regionale e uno dei tasselli fondamentali per la riqualificazione del sistema sanitario  che, seconda la  giunta Pigliaru, porterà ad un risparmio di 14 milioni di euro in tre anni e il trasferimento da parte dello Stato di 250 milioni di euro per l’edilizia ospedaliera. Secondo tale riforma  l’ospedale di Lanusei sarà  riferimento nella rete delle patologie tempo dipendenti, inserito nel Centro Traumi di zona e nelle Rete Ictus.

Ma nel documento sottoscritto dagli amministratori nella conferenza sociosanitaria  venivano indicati i punti fermi e i parametri da tenere in considerazione relativi ai presidi ospedalieri ogliastrini. Veniva espressamente richiesto che l’ospedale di Lanusei fosse riconosciuto come primo livello, mentre invece nella riorganizzazione ospedaliera si parla di ospedale di base, anzi nello specifico di “nodo della rete ospedaliera”. Che non si capisce bene cosa voglia dire.

Altro secco no, anche per il laboratorio di emodinamica dove invece ci si aspettava l’attivazione almeno in via sperimentale. Era previsto l’inserimento  nella Rete dell’ictus come strokes unit di I livello, e anche questo non è stato riconosciuto.

 

Il primo cittadino del capoluogo montano ha il dente avvelenato e attacca: “La sanità in Ogliastra rischia di tornare indietro di 40 anni. L’ospedale di Lanusei è l’unico  in Sardegna a non essere stato riconosciuto come presidio di 1 livello. Per essere riconosciuto come tale, la giunta prevede che ci sia un bacino potenziale di utenti di 15omila persone. Per l’Ogliastra nella delibera è indicato un bacino da 57 mila a 60mila, mentre per il medio campidano, l’ospedale di San Gavino passa da 100 mila a 150 mila. Come è possibile? Si voleva forse giutificare il 1 livello all’ospedale di San Gavino a  tutti costi? Nonostante sia solo a 35 minuti da Cagliari?.”

“Siamo pronti come amministratori a compiere genti eclatanti – tuona Ferreli – l’assessore Arru ha preso in giro l’Ogliastra, con questa proposta offende la nostra sanità e la nostra dignità umana, ignora la rappresentatività politica del territorio in quanto non recepisce le richieste avanzate in fase di confronto per l’elaborazione di una proposta di riorganizzazione che potesse essere adeguata alle esigenze dell’Ogliastra”.

In attesa dell’approvazione definitiva in consiglio regionale, si prevedono clamorose manifestazioni.

 

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