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Mosaico Lanusei. Bornioli alla Regione: “Non c’è più tempo. Servono risposte rapide”

Roberto Bornioli, Confindustria

Roberto Bornioli, Confindustria

Progetto di rilancio, strategie di sviluppo per le zone interne, e rischi derivanti dalle ipotesi di riforma degli enti locali: sono stati questi i temi al centro del convegno “L’Ogliastra tra riforma degli enti locali e scenari di crescita”  promosso ieri da Confindustria a Lanusei, alla presenza di imprenditori e rappresentanti delle istituzioni, e del mondo economico, politico e sociale.

All’iniziativa – coordinata dal presidente di Confindustria Sardegna Centrale Roberto Bornioli – hanno partecipato l’assessore regionale agli Enti locali, Cristiano Erriu, il presidente della Commissione Bilancio in Consiglio regionale Franco Sabatini, i sindaci di Lanusei e Tortolì Davide Ferreli e Massimo Cannas, l’economista Giorgio Altieri, il coordinatore del progetto Progenia/Sardinia Edoardo Fiorillo. Tra gli imprenditori sono intervenuti il presidente dello Sportello Ogliastra Cristiano Todde, Simone Ferreli titolare del panificio S.F. Sardapan, Rocco Meloni del Resort Baia di Cea, Marcello Usala presidente della cantina Antichi Poderi Jerzu, Daniele Arras della Commercialtecnica.

Terra dei longevi l’Ogliastra è una delle terre dove si vive più a lungo ma è anche tra le province con i più alti tassi di spopolamento e disoccupazione in Sardegna. “Negli ultimi dieci anni, a più riprese, sono state stanziate per l’Ogliastra ingenti risorse, tutte rimaste nel cassetto” – ha sottolineato il presidente di Confindustria Roberto Bornioli “I provvedimenti delle varie Giunte regionali sono rimasti inattuati e buona parte degli interventi previsti sono bloccati. Le imprese si sentono abbandonate a se stesse e il senso di sfiducia negli imprenditori è fortissimo. Per questo stavolta è fondamentale che la Giunta regionale rispetti gli impegni presi e dia subito concretezza al Piano di rilancio per l’Ogliastra indicando tempi e risorse precise. In particolare occorre dare immediata attuazione agli interventi per le infrastrutture e le imprese. Da ciò che sarà fatto nei prossimi mesi dipenderà la credibilità della classe politica e della Giunta regionale. Confindustria denuncia da anni la profonda crisi in atto in Ogliastra. Dal porto di Arbatax all’aeroporto di Tortolì, dal polo della pasta fresca e della nautica alle aree ex cartiera, l’Ogliastra è il territorio delle incompiute”.

PROGETTO OGLIASTRA «Piano di rilancio, zone interne, riforme enti locali sono tre temi strategici per l’Ogliastra – ha continuato Bornioli –. Soprattutto, bisogna dare concretezza al Piano per l’Ogliastra presentato a Pigliaru il 24 aprile scorso». Occorre partire subito con il Piano per l’Ogliastra stanziando le risorse necessarie. In particolare occorre dare immediata attuazione agli interventi per le infrastrutture e le imprese».

ZONE INTERNE «Se vogliamo che le imprese e i cittadini si stabiliscano e creino ricchezza in questo territorio – ha detto Bornioli – è fondamentale intervenire su alcuni problemi, come il grave deficit di servizi essenziali (sanità, istruzione, mobilità) e gli alti costi sociali derivanti dallo spopolamento. Occorre dare piena operatività e concretezza ai documenti di programmazione della Regione sulle zone interne ed elaborare misure ad hoc. Inoltre bisogna correggere storture derivanti da classificazioni inappropriate: in alcuni documenti della Regione e del Ministero l’Unione dei Comuni d’Ogliastra non risulta tra le aree interne e un comune come Elini è classificato come Quartu Sant’Elena».

RIFORME ENTI LOCALI «Siamo molto preoccupati dalle ipotesi di riforma degli enti locali al vaglio della Giunta regionale – ha sottolineato Bornioli -. È forte il rischio che si crei un vuoto istituzionale, politico e amministrativo. L’eccessiva frammentazione degli ambiti potrebbe portare a un deficit di programmazione, i territori suddivisi in tante Unioni dei Comuni rischiano così di essere poco rappresentati». Occorre che le riforme siano l’occasione per un decentramento e un riequilibrio territoriale per le zone interne già penalizzate rispetto a poli regionali più forti. La Regione salvaguardi la presenza sul territorio dei presidi e dei servizi pubblici (asl, scuole, etc.)».

 

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