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Selfie. Il cortometraggio girato in Ogliastra si fa beffa dei social

Oiscura Pictures presenta Selfie, il nuovo corto girato in Ogliastra dedicato alle dipendenze da social.

Due giovani fondatori, zero budget, venti cortometraggi all’attivo, due anni di attività, un milione di idee in ambito cinematografico. Sono i numeri di Oiscura Pictures, piccola casa di produzione ogliastrina, nata a Santa Maria Navarrese dalla passione di Gabriele Incollu e Francesco Canu.

Le scarse risorse a disposizione non scalfiscono minimamente la realizzazione delle idee di Gabriele e Francesco, che per i propri lavori si avvalgono di tanto talento e di semplici videocamere e fotocamere compatte. Dal 2012 i due registi ogliastrini hanno girato tanti cortometraggi, che loro definiscono “esperimenti”, divertendosi e divertendo. Obiettivo: mettersi alla prova, imparare, sperimentare, coinvolgere nei loro progetti altri giovani amanti delle arti. Spiega Gabriele: “Finora i nostri corti sono da reputarsi esperimenti in vista di qualcosa di più concreto, fatto davvero bene. Uno dei complimenti che più ci piace ricevere è quello di chi dice che siamo in gamba proprio perché riusciamo a realizzare tante cose nonostante la penuria di denaro e attrezzatura. Segno del fatto che le idee valide a volte, soprattutto in fase iniziale, bastano”.

In questi giorni, sempre e rigorosamente in Ogliastra, l’ Oiscura Pictures ha realizzato un cortometraggio, intitolato Selfie, che tratta con appiglio satirico del morboso attaccamento delle nuove generazioni nei confronti della tecnologia. Anche in questo caso i giovani registi si sono avvalsi della collaborazione di molti talentuosi ragazzi del luogo, dall’attrice protagonista Francesca Congiu, al fumettista Giovanni Uras, che ha realizzato la locandina del corto.

“Selfie è un lavoro che ho scritto come esercitazione per l’Accademia di cinema che frequento a Roma, decidendo poi di girarlo qua a casa” racconta Gabriele “È un corto satirico sulla generazione dei cellulari giganti, di facebook, di twitter, di whatsapp, ma soprattutto dei selfie. La protagonista è una ragazza che durante la ricreazione resta in classe a leggere, mentre tutti chinano la testa sul cellulare. Ragazzi così sono ormai rarissimi. Ho quindi voluto estremizzare la cosa, esagerare il tutto, mettendo questa ragazza al centro e il mondo della tecnologia attorno a lei, pronto a stringerla in una morsa che non le lascia scampo. Nel corto ho una particina anche io, perché uso tantissimo i social network e a volte mi faccio pure qualche selfie. L’autoironia sta bene sempre”.

 

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