Site icon www.vistanet.it

Lavoro. Saipem, falsi allarmismi o timore giustificato?

Negli ultimi giorni, il cantiere Saipem di Arbatax, il colosso Eni che costruisce piattaforme petrolifere, è stato investito da una bufera che non sembra placarsi. Tre ditte locali escluse dagli ultimi appalti, oltre 70 operai a rischio licenziamenti, e probabili assunzioni di manodopera proveniente dalla penisola e addirittura dall’est europa. Una situazione disastrosa, denunciata  dai sindacati CGIL e CISL e da una delegazione di operai che lunedì si è presentata  alle porte dell’ufficio del commissario straordinario Vincenzo Basciu.

 

Alcuni esponenti UILM però non condividono tali preoccupazioni,  Marco Angioi e Luigi Depau , spiegano: “secondo noi si sta facendo terrorismo, si sta creando solo una situazione di allarmismo che non giova a nessuno, e  sono state date false speranze, soprattutto quando si parlava di 700/800  assunzioni. Ma da dove sono uscite queste cifre?”

 

La componente Uilm contesta la preoccupazione espressa negli ultimi giorni , e ribadisce: “ci dispiace per le ditte che sono rimaste escluse, non vogliamo entrare in merito alle gare d’appalto, che comunque avvengono con concorsi regolari, noi ci preoccupiamo che nelle ditte aggiudicatarie lavorino persone del posto, e la Saipem favorisce il lavoro locale.”

 

Attualmente, infatti, secondo i dati esposti da Angioi e Depau, sono oltre 300, le persone in organico ogliastrine che lavorano tra la sede e lo yard,  più i lavoratori delle ditte costruttrici,  si contano almeno altri 70 operai sardi, di cui 15  saldatori rumeni.

 

“Il problema – continuano – si pone quando le aziende cercano manodopera specializzata, che purtroppo, in Ogliastra manca e sono quindi costrette a cercarle altrove”.

Formazione. Gli esponenti del sindacato aziendale ribadiscono “abbiamo fatto presente più volte, quali sono le figure di cui la Saipem ha bisogno (saldatori, tubisti, verniciatori, carpentieri) avevamo anche consigliato di fare la formazione direttamente nelle ditte che sub appaltano. Ma i corsi della provincia non sono mai partiti. Questa non è colpa della Saipem.”

 

Di tutt’altro avviso, i sindacati CGIL/CISL ai quali la situazione appare invece molto preoccupante, a causa delle tre ditte escluse dagli ultimi appalti, che pare abbiano già presentato i documenti per la messa in mobilità dei dipendenti. E per il fatto che una di quelle che si è aggiudicata la gara, sia proprio quella che i mesi scorsi è stata denunciata per irregolarità nei contratti.

 

 Angioi e Depau concludono  “non si esclude che le ditte escluse alle ultime gare possano partecipare alle prossime, ricordiamo che la costruzione del jacket da novemila tonnellate, Ivar.Aasen, è appena iniziata. E, sempre quest’anno, ci sarà un’altra commessa da costruire, l’Egina. Inoltre, le ditte aggiudicatarie stanno cercando saldatori”. L’invito da parte degli esponenti UILM è di presentare i curricula.

 

Exit mobile version