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Ogliastrini nel mondo. Vincenzo e Sabrina da Tertenia all’Australia

Vincenzo e Sabrina in Australia

Vincenzo Mancuso e Sabrina Melis sono due ragazzi 29 e 26 anni di Tertenia, che due anni fa hanno preso la decisione di  andare  a vivere in Australia, a Broome. La terra dei canguri è diventata in questi ultimi anni meta ambita da parte di chi nel proprio paese non riesce a trovare un lavoro o semplicemente  non riesce a trovare una “valvola di sfogo” alla staticità che in questo periodo sta attanagliando il nostro paese.

 

Perché avete lasciato la Sardegna e come mai avete scelto di trasferirvi in Australia?

 

I motivi sono tanti: la voglia di conoscere il mondo, di provare a cambiare vita, di mettersi alla prova, di  abbandonare  le difficoltà e di trovare soddisfazione professionale. Perché proprio l’ Australia? Perché e’ una meta da sogno. Appare come un continente lontano da tutti i problemi, incontaminato nella sua vastità e natura, libero, selvaggio. E una volta qui si ha davvero la sensazione di essere dall’ altra parte del mondo, in una realtà a parte, dove i problemi certamente esistono ma non sono paragonabili a quelli europei.  E poi quante storie di viaggio ed esperienze si sentono una volta arrivati quaggiù! Giovani provenienti da ogni angolo del globo che vengono a farsi le ossa.

 

Le leggi sull’immigrazione sono molto ferree. Cosa bisogna fare per poter vivere e lavorare per lungo tempo in Australia?

 

Oggi  per poter rimanere in Australia bisogna fare i salti mortali. Innanzitutto servono soldi, in quanto i Visa (i permessi di lavoro) costano parecchio. Le leggi sull’ immigrazione (e non solo quelle) sono rigidissime: un giovane per poter venire in Australia non deve avere più di 31 anni e gli viene concesso un anno di visto lavoro-vacanza (working holiday visa). Per ottenerlo non serve nessuna condizione necessaria, il solo limite è l’età (più il prezzo del visto che aumenta anno dopo anno). Se lo si vuole estendere si deve collaborare con il governo e la comunità australiana, lavorando per almeno tre mesi nelle campagne o nelle fattorie. Se poi si e’ intenzionati a rimanere, se si sono conosciute le persone giuste e si trova qualcuno disposto a concedere il tanto sospirato Sponsor Visa, allora ti viene esteso il visto dai 2 ai 4 anni. Ovviamente il tutto comporta delle spese considerevoli e se non si passa l’esame d’inglese (lo IELTS, riconosciuto a livello mondiale) niente Visa. I primi due anni di WHV altro non servono che ad imparare la lingua, in modo che al momento di una eventuale applicazione per uno sponsor visa si abbia una certa competenza. L’Australia ha tante leggi, tanti divieti, regolamenti, per cui pretendono che chi sta nel loro paese debba essere in grado di interpretarle.     

 

Di cosa vi occupate in Australia?

 

Io lavoro come cuoco in un pub e mi trovo abbastanza bene. E’ un mestiere che non avevo mai fatto ma la determinazione mi ha permesso di ottenere lo sponsor dopo poco tempo che lavoravo in questo locale. Sabrina lavora in un resort ed e’ contenta. Il suo inglese migliora e diventa sempre più autonoma. Ogni giorno ci dobbiamo confrontare con persone diverse, che hanno modi di pensare opposti ai nostri. E’ bellissimo. Qui abbiamo avuto l’opportunità di stringere amicizie e rapporti con popoli bizzarri e interessanti. Eppure si tratta di una convivenza pacifica, senza pregiudizi.

 

Se dico Tertenia, cos’è la prima cosa che vi salta in mente?

 

Quando pensiamo a Tertenia non possiamo fare a meno di ricordare malinconicamente la famiglia, gli amici e il nostro mare. Noi siamo partiti da Tertenia con l’ intenzione di fare un’ esperienza all’ estero, per poter poi rientrare in paese e metterla a frutto. Ma non è andata così. Appena arrivati, abbiamo comprato un furgoncino e macinando migliaia di km, abbiamo conosciuto posti e persone indimenticabili. Una concatenazione di eventi ci ha condotti fino a Broome WA, una cittadina sperduta lungo la costa nord ovest, famosa nel mercato mondiale delle perle. Qui abbiamo trovato lavoro e buone prospettive per il futuro. E dopo due anni, sentiamo ancora la voglia di restare.

 

Che percezione hanno della Sardegna gli australiani?

 

Il 90% degli australiani non conosce la Sardegna, figuriamoci l’ Ogliastra (che peccato!). Loro vivono come in una bambagia, attutiti e protetti da tutti i problemi del mondo, comodi nelle loro leggi, sicuri sul futuro grazie ad un’ economia attualmente forte ed intraprendente. Al contrario di noi italiani, non conoscono crisi e precariato. Gli australiani ci vedono come degli ottimi lavoratori, capaci di cucinare ottime paste, di realizzare capolavori artistici e architettonici, ma siamo anche tristemente visti come un popolo di  corrotti.

 

E la vostra idea degli australiani qual è?

 

L’australiano se ne frega di come gira il resto del mondo, lui sta bene e “that’s it”. Non e’ una loro colpa. E’ comprensibile: si trovano in un’ isola felice dove le cose funzionano, la burocrazia è efficiente, tutti gli apparati sono ben coordinati in un’ invidiabile armonia. La cosa che più ci ha stupito dell’ Australia è l’efficienza e l’ organizzazione del settore turistico. Sebbene immensa, sotto questo aspetto l’Australia è molto più “accessibile” della Sardegna. Non c’e’ gelosia nel negozio accanto, tutti collaborano nell’accogliere il turista e nell’offrirgli il meglio.

 

 

 

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