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Ogliastrini nel mondo. Marco Frare, da Tortolì a Dubai

Marco Frare

Marco Frare

Marco Frare, trentottenne tortoliese laureato in economia e grande appassionato di viaggi, fotografia, design e architettura, oggi vive e lavora a Dubai, dove ricopre il ruolo di Area Director of Marketing & Public Relations per la Intercontinental Hotels & Resorts.

 

Quando e perché hai lasciato la Sardegna?

 

Dopo il liceo a 19 anni, per studiare Economia all’Universita’ Ca’ Foscari di Venezia.

 

Quali strade, personali e professionali, ti hanno condotto a Dubai?

 

Avevo visitato Dubai per lavoro diverse volte, quando ero di base a Singapore. Mi affascinava l’idea di lavorare in una città nata da una pianificazione urbanistica di soli dieci anni precedente. Ha un primato assoluto Dubai, quello di essere diventata in un tempo ristrettissimo un hub mondiale del commercio e del turismo. Lo ha fatto grazie ad una efficace visione del futuro e al coraggio della leadership, cose abbastanza rare ma potentissime. Se uno vede le foto degli anni ’90 di Dubai ha immediatezza visiva di ciò che racconto.

 

Cosa ti manca della Sardegna?

 

Nulla, ma ho promesso a me stesso di visitarla più spesso. I miei genitori abitano ad Arbatax.

 

Come appare l’Italia da Dubai?

 

Cosi come e’, un assoluto disastro. Non esiste il merito, non c’e’ leadership, manca la visione, si vive nel passatismo e nel pessimismo, i giovani emigrano. E’ un paese che ha perso lo spirito ed e’ impossibile demolire i feticci industriali che sono ormai sorpassati dalla storia. Inoltre la mia generazione, io per primo, non e’ riuscita ad avere alcun impatto sul cambiamento. Davvero drammatico.

 

Pensi di tornare un giorno?

 

Penso di sì, si torna sempre ad Ithaca e tornare a casa fa bene allo spirito.

 

Che consigli daresti agli amministratori ogliastrini per capovolgere le sorti del nostro territorio?

 

Da economista direi che l’unica cosa che può essere fatta e’ sburocratizzare ed aiutare in ogni modo chi ha investito e vorrebbe investire. Per una start up nella Silicon Valley basta mezza giornata, in Canton Ticino due giorni, con uno sportello unico che aiuta chiunque voglia aprire un’impresa. Credo nell’amministrazione di servizio, non di strategia. Laddove si creano le condizioni burocratiche logistiche l’economia funziona e si attraggono capitali e persone. Da cittadino, invece, direi che la chiave di tutto sta nel paesaggio e nelle idee del Libro di Clement, “Manifesto del Terzo Paesaggio”. Questo e’ il brand-Italia all’estero: estro, paesaggio, buon vivere. Penso ai quadri di Giotto dove sullo sfondo sono dipinti i borghi sopra le colline. Per Junger la Sardegna era ancora nel 1954 l’isola “…laddove e’ possibile dormire ancora tra gli atomi dell’ atemporalità”. Se recuperiamo questo mistero ce la possiamo fare.

 

A Dubai si sentono le avvisaglie della crisi mondiale?

 

Assolutamente sì, anche se il RE e’ cresciuto in un anno del 28%, a pochissima distanza da quello di HK e il GOP ed e’ uno dei migliori al mondo come performance sull’anno. Inoltre, il debito e’ tornato sotto controllo dopo la crisi finanziaria degli anni scorsi ed i mercati di capitali stanno tornando a scommettere sul progetto della destinazione. Questo quadro complessivo e’ destinato a cambiare a mio parere già nel Q1 per le nuove leggi sul capitale varate da New Delhi e per l’outlook USA che sta tornando performante grazie alla politica monetaria della FED. Quindi gli investitori torneranno sugli States.

 

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