Site icon www.vistanet.it

Quanto leggono i giovani ogliastrini?

Una chiacchierata con un gruppo di ragazzi nei cortili delle scuole, un’intervista alle professoresse di italiano degli istituti superiori, un giretto sugli autobus utilizzati ogni giorno dagli studenti pendolari, una sbirciatina alle panchine, ai muretti e alle piazze più frequentate dai giovani ogliastrini e il quadro che ci appare non è meno desolante di quello delineato nel resto d’Italia.

No, non stiamo parlando di scritte e graffiti sulle pareti, o dei vandali che imbrattano i sedili dell’arst. La nostra indagine si occupa invece degli amori grammaticalmente scorretti incisi sopra quei muri e quei sedili, degli errori nei compiti in classe di cui ci hanno parlato le insegnanti, dei libri che leggono, anzi non leggono, gli adolescenti incontrati nei cortili delle scuole.

Ma si sa, carta e penna si usano sempre meno, soppiantati dall’uso quotidiano di pc, tablet e sms, e i giovani ogliastrini non ne sono di certo esclusi. Anche loro sono figli degli sms di ieri e del whatsapp di oggi, in un mondo in cui non c’è più bisogno di chiamare qualcuno per sapere se sta bene, bastano parole impronunciabili come “Dv 6? Tvb”. Prendiamo l’esempio di Tortolì. Basta dare un’occhiata a qualche frase nei compiti in classe, a qualche dedica sulle panchine di Piazza Rinascita, a qualche post sul più noto dei social network per trovarsi davanti  accenti ed apostrofi fuori posto, “h” ignorate o al contrario di troppo e condizionali vittime di una strage di stato.

Abbiamo incontrato un gruppo di comuni studenti ogliastrini e il quadro della situazione appare piuttosto chiaro. Dei dieci ragazzi che abbiamo intervistato cinque affermano di non leggere mai. Daniela non legge perché non ha tempo, Francesco perché si annoia, Ilaria perché non sa che libro scegliere, Alessandro non legge perché si stufa dopo poco…insomma a detta loro tutti potenzialmente vorrebbero farlo ma chi per un motivo chi per un altro no, non leggono. Luca addirittura, ne va pure fiero e si vanta di non aver mai letto un libro in vita sua, dice di non averne bisogno, oggi c’è internet.

Per fortuna ci sono delle eccezioni. Federica legge Moccia ma conosce perfino “L’amico ritrovato” di Fred Uhlman e “Siddharta” di Hermann Hesse, Michele ricorda ancora le emozioni del suo primo libro: “Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino” e dichiara di non riuscire a smettere di fumare per colpa della Coscienza di Zeno! Valentina ha pianto con “Se questo è un uomo” e Marco ci confessa a bassa voce che anche a scuola legge per il piacere di scoprire come va a finire la storia, non per prendere un voto alto e aggiunge che è cresciuto a pane e Harry Potter, adora Oscar Wilde e “Il ritratto di Dorian Gray”.

Certo non ci auspichiamo il via di uno scambio epistolare tra giovani tortoliesi o il fioccare di lettere d’amore con tanto di francobollo recapitate alla beneamata ma ci auguriamo che nella lista dei regali di natale tra i Iphone, piastre per capelli e orologi firmati ci sia anche un libro. Almeno uno.

Exit mobile version