Site icon www.vistanet.it

Peste suina africana: basta dormire!

Noi di Vistanet siamo sempre attenti a tutto quello che succede in Ogliastra e, oltre alle manifestazioni, agli spettacoli e agli eventi mondani, siamo particolarmente sensibili alle tematiche legate alla salute, all’ambiente e all’economia della nostra Provincia. Per questo non è passata inosservata l’iniziativa del primo cittadino di Arzana, Marco Melis, che proprio questi giorni si è impegnato ad emanare una sfilza di ordinanze destinate a combattere la pratica del pascolo brado dei suini non identificati, in alcune zone del territorio comunale, attraverso il sequestro e il pagamento di una salata multa da parte dei contravventori. Il provvedimento, eseguito su segnalazione del Servizio Veterinario dell’ASL N. 4, oltre ad avere lo scopo di contrastare il fenomeno dell’allevamento abusivo, è in linea con i protocolli per la profilassi e per la prevenzione di una delle piaghe che flagellano maggiormente le nostre campagne: la peste suina africana. La malattia, presente in Sardegna dal 1978, costituisce un vero handicap per il comparto suinicolo isolano perché, oltre a limitare il commercio interno, impedisce l’esportazione delle carni e degli insaccati prodotti o solo lavorati in Sardegna.

Tutto questo è dovuto ad una mancanza di sensibilità degli allevatori e soprattutto delle istituzioni preposte al controllo, che, più di una volta, sono rimaste a guardare. Anziché premiare, attraverso costosi risarcimenti chi permette al virus di entrare in stalla (in Sardegna, dall’insorgere dell’infezione sono stati spesi circa 600 milioni di euro), servirebbe invece una presa di posizione netta e seria. Bisognerebbe prendere esempio dalla Spagna dove il virus è stato debellato nel 2006, grazie a una politica ferrea attuata dalle autorità spagnole. Abbattimenti di milioni di capi infetti, recinzioni con tutti i requisiti di biosicurezza (reti perimetrali doppie o elettrificate), norme restrittive riguardanti la gestione dei reflui d’allevamento, controlli a tappeto, hanno permesso al paese iberico di diventare in poco tempo il primo produttore e consumatore mondiale di prosciutto. La Spagna inoltre può vantare una produzione di ottima qualità, basti pensare che il “Pata Negra”, il prosciutto ricavato dai suini di razza iberica, oggi è venduto a 150 euro al chilogrammo. Questo è stato reso possibile attraverso controlli serrati e quasi maniacali da parte delle aziende produttrici. Per esempio, gli allevatori di “jamon iberico” sanno che i maiali dormono sempre sullo stesso lato per tutta la vita, quindi segnano con un marchio nero la zampa posteriore sulla quale i maiali non sono soliti riposare. Questa coscia “nobile”, una volta trasformata in prosciutto, diventerà un prodotto di eccellenza con un prezzo di mercato assai maggiore!

Allora, mentre in Spagna si bada persino al lato su cui i maiali riposano, in Sardegna, le nostre autorità dormono tranquille tra due guanciali, insensibili al disastro provocato dalla peste suina. Proprio per questo motivo il pugno duro del Sindaco di Arzana, paese che basa buona parte della sua economia proprio sull’allevamento, è un segnale forte che potrebbe essere colto anche dagli altri amministratori ogliastrini.

 

Exit mobile version