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Ogliastrini nel mondo. Diego Angioi da Tortolì agli Emirati

Diego Angioi, classe 1980, con un diploma in tasca e tanta voglia di crescere e migliorarsi, ha lasciato anni fa Tortolì per fare un grande salto: trasferirsi negli Emirati Arabi. Oggi ci racconta questa sua esperienza.

Quando e perché ti sei trasferito negli Emirati?

Mi sono trasferito a Sharjah, uno dei sette Emirati Arabi Uniti, nel 2008. Tuttora vivo e lavoro qui con delle ditte subappaltatrici dell’Intermare Sarda. Desideravo fare un’esperienza all’estero e quando mi è stata proposta dalla SAIPEM ho afferrato l’occasione al volo.

Come hai vissuto questo cambiamento all’inizio?

In bilico tra l’euforia e la preoccupazione. Sapevo perfettamente di trasferirmi in un paese completamente diverso dall’Italia, a partire dalla religione. Ma dopo quattro anni posso dire che qui si vive molto bene e che non è stato necessario cambiare più di tanto abitudini e modo di essere. Quando si ha rispetto per le regole dei paesi che ci ospitano, tutto procede nel migliore dei modi.

Di cosa ti occupi a Sharjah?

Attualmente ho la funzione di interfaccia tra i dipartimenti di Ingegneria e di Approvvigionamento dei materiali. Inoltre  seguo i fornitori per quanto riguarda le consegne. Il lavoro mi piace e sto avendo davvero tante soddisfazioni. Devo ringraziare i colleghi italiani che da subito mi hanno fatto sentire a casa, rendendo il primo impatto meno traumatico.

Hai nostalgia della Sardegna?

Tantissima. Ho sempre avuto ed ho tuttora un forte senso di attaccamento ed appartenenza alla mia terra. Sento molto la nostalgia del nostro mare stupendo, della famiglia e degli amici. Ogni volta che torno in Ogliastra per le ferie, infatti, è stupendo. Una festa continua tra spuntini, mare, ricordi e risate. Ma la nostalgia non mi impedisce di pensare di aver preso la decisione giusta al momento giusto. E poi ho molti colleghi sardi e qui fa sempre caldo: un pizzico di Sardegna, accanto a me, lo sento ogni giorno.

Cosa pensi di aver guadagnato con la decisione di vivere all’estero?

Credo che questa esperienza mi abbia fatto crescere e mi abbia migliorato tanto, sia dal punto di vista personale che da quello lavorativo. Sono felice di come sono andate le cose e orgoglioso di aver fatto tutto da solo, di aver creato il mio destino. La mia mente si è aperta, ho viaggiato, ho scoperto tante cose su me stesso, ho imparato un’altra lingua, ho conosciuto persone di tutto il mondo. Infatti ho sposato una ragazza kazaka che di recente mi ha regalato la gioia di essere padre di una stupenda bambina. Non potrei chiedere più.

 

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