Inizialmente le tre ragazze l’hanno presa un po’ alla leggera: “Non abbiamo spostato nulla, solo qualche foto e una palpatina qua e là” hanno detto scoppiando a ridere. Un atteggiamento fuori luogo, visto che le ragazze rischiano una denuncia per atti osceni in luogo pubblico, vilipendio verso i cadaveri e, in caso di pubblicazione delle foto, violazione del copyright che protegge dalla riproduzione le immagini dei corpi (sono 350 quelli in mostra, comprendendo anche gli organi).

Come hanno spiegato i vertici della società Venice Exhibition che ha allestito l’evento “fortunatamente le tre hanno acconsentito a fornirci le generalità e a cancellare dai loro telefonini tutte le foto scattate di cui abbiamo copia, con la promessa che, se una soltanto di queste immagini, o altre di questo genere sfuggite al controllo, dovesse venir pubblicata nei social network o dovunque, ritraendo i plastinati all’interno della mostra, partirà una denuncia contro di loro che avrà conseguenze”.

 

 

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